<dc:title> Gazzetta Musicale di Milano, 1853 </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Autori vari</dc:creator><dc:date>1853</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Gazzetta Musicale di Milano, 1853.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Gazzetta_Musicale_di_Milano,_1853/N._2&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20210331185940</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Gazzetta_Musicale_di_Milano,_1853/N._2&oldid=-20210331185940
Gazzetta Musicale di Milano, 1853 - N. 2 - 9 gennaio 1853 Autori variGazzetta Musicale di Milano, 1853.djvu
[p. 13modifica]GAZZETTA MUSICALE
ANNO XI. - N. ° 2 Si pubblica ogni Domenica. 9 GENNAJO 1853
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Sommario. Rivista Bibliografica. - Il Profeta. Carteggi
particolari. Verona. - Notizie. - Nuove
pubblicazioni musicali.
Rivista Bibliografica0.
S. Pappalardo. - Il dì di S. Giorgio. Capriccio
metodico per soprano, con accompagnamento
di flauto, violoncello e pianoforte.
L’autore di questa lodevole composizione
è già favorevolmente noto per altri lavori appartenenti
ad un genere che non a tutti certamente
è dato di trattare con successo, vogliam dire il quartetto da camera. Gli elogi
e la stima che il Pappalardo ottenne nella
bella Partenope in cui ha fermato sua dimora,
e la fama di lui che si estese in breve
in tutta la Penisola sono più che sufficiente
prova del suo valore come compositore e della
bellezza de’ suoi lavori. Ora ci si presenta
un suo saggio di musica vocale che va pure
distinto per buona e chiara fattura, e dove
noi crediamo però di trovare qualche abuso
di declamazione ed una tessitura troppo costantemente
alta. Che se queste cose possono
tornar opportune in qualche circostanza sul
teatro, ci sembra doversi affatto sbandire nella
musica da camera. Con questa nostra osservazione
non intendiamo per altro d’intaccare
menomamente il merito della composizione, e
specialmente l’abile ed affettuoso modo con
cui vengono trattati i due strumenti che concertano
colla parte principale del canto. Speriamo
che anche nell’alta Italia si faranno
conoscere le altre recenti ed importanti opere
di questo autore, tanto più stimabile ed apprezzabile
quanto diversa ed intentata è la via
ch’egli intraprese da quella seguila generalmente
dai moderni compositori.
J. Lafont. - Fantaisie pour piano sur
Rigoletto de Verdi.
Dobbiamo congratularci con questo autore
per aver raggiunto in questo suo nuovo pezzo
maggior effetto e chiarezza che ne’ suoi precedenti;
il che crediamo doversi alla maggior
temperanza nell’uso delle armonie e nella
complicazione di passi. I più brillanti motivi
del Rigoletto vi sono ingegnosamente trattali,
anche con qualche novità. Ci piacque in
ispecie il pensiero della stretta là dove in
( ) Le opere di cui si fa cenno in questa Rivista
sono pubblicale dallo stabilimento Ricordi.
fine della pagina 13 si riunisce alla canzone
con felicissimo e ben congegnalo innesto, e che
solo si desidera venisse prolungato, a preferenza
degli accordi ribattuti che chiudono
grandiosamente la composizione, ma il cui
effetto è alquanto grossolano e comune.
A. Jóry. - Grande Fantasìa di Concerto per pianoforte sopra motivi del Rigoletto. Op. 64.
Non manca anche questo pezzo Idi buoni
squarci d’effetto, e se non ha grande novità di
passi, v’ha però in essi una lodevole varietà, e
segnatamente gli arpeggi a doppie mani, che
cominciano a pag. 19 e che si prolungano
per alcune pagine formando il finale del pezzo,
sono di bello effetto e di distinta eleganza,
perchè in mezzo di essi spicca chiara e
tersa la melodia.
Perny. - Luisella. Tarantella per
pianoforte. Op. 51.
Sebbene in questi pezzi di carattere e di
andamento uniforme sia sempre preferibile la
brevità per raggiungere miglior effetto, non
dee però disconoscersi che il Perny, senza
evitare quest’ultima, ha saputo colorire e variare
la sua composizione in modo da renderla
assai accetta e gradila, anche per scorrevolezza
di pensieri e ben approprialo carattere.
Nelle sue composizioni si nota poi
generalmente una certa accuratezza di fattura
ed un uso di passi tali, che presentano
sempre alla mano un’agevole e corretta posizione,
da renderli assai accetti e graditi alla
pluralità cd a quei maestri che amano di
ottenere dai loro allievi una nitida e chiara
esecuzione.
S. Golinelli. - La Partenza ed il
Ritorno, per pianoforte. Op. 71.
Non a torlo ci auguravamo di presto conoscere
le nuove produzioni di questo ferace
e distinto nostro ingegno italiano, sicuri
di trovare in esse quanto vale a soddisfare
l’artista non solo ma anche il semplice orecchiante.
Infatti troviamo in quest’opera 71. a
dopo breve introduzione, una semplice ed
espressiva melodia trattala in modo di affettuoso
duellino, d’indole popolare, che ridesta
l’idea d’un’amorosa separazione... Ma un
repentino suono di trombe annunzia ben presto
il ritorno del desiderato oggetto, ed a
questo succede un gaio movimento in forma
di studio in cui l’esultanza pel desiderato ritorno
è chiaramente raffigurala. Forse il
momento della lontananza dei due cari oggetti poteva meglio esprimersi con un decrescendo
seguilo da breve pausa, che ne dinotasse
il momento dell’assenza, dividendo la
composizione in due parti distinte; la qual
cosa non fu dall’autore tentala per non
menomare l’effetto e l’interesse dell’intiero
pezzo.
Detto. - La Malinconia, per pianoforte.
Op. 72.
Adottando sotto questo titolo la forma di
variazioni, non poteva conservarsi scrupolosamente
in esse il mesto e tranquillo carattere
del tema senza cadere nella monotonia.
V’ha pertanto molla vita ed effetto in alcune
di queste variazioni, nè vi mancano
certi appassionali squarci di sentita espressione,
specialmente nella coda; ciò che non poteva
sfuggire ad un compositore così coscienzioso
e valente.
Detto. - Non m’ami più! Notturno
per pianoforte. Op. 73.
Fra le quattro nuove produzioni dell’autore
ci sembra che questa vada collocata in
prima linea per distinzione di pensiero e bello
effetto. Delicatissima nella sua prima pagina,
si colorisce nelle seguenti di un agitato carattere
il quale, crescendo di interesse e di forza,
dipinge al vivo le smanie di un cuore
lascialo in abbandono. Ma ai torbidi pensieri
succede ancora la speranza e la calma, e
l’animo si ricompone ad una gradita illusione....
Il Golinelli è stato veramente ispiralo
in queste poche pagine che possono ritenersi
come il seguito della storia amorosa così ben
cominciata col bellissimo notturno Alla sua
diletta...
Detto. - La riconciliazione,
per pianoforte. Op. 74.
Vivace nel movimento e d’un carattere
svelto e leggiero, questo pezzo va pure distinto
fra gli altri. Alcuni vi hanno notalo
qualche reminiscenza di una Tirolese del
Fumagalli, ed una tinta generale che lo avvicina
alla famosa Pendula dello stesso autore.
Son queste, a senso nostro, inevitabili
nei per chi scrive in giornata con qualche
frequenza, e dai quali difficilmente va esente
chi non cerca la novità nelle stranezze o nelle
astruserie, altri difetti che il Golinelli ha sempre
giudiziosamente evitalo; ed al buon gusto
e alla chiarezza delle sue composizioni deve
pure in gran parte la popolarità che gode
meritamente di uno fra i migliori compositori
pianisti italiani. C. A. Gambini.
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