Già di vivace allor presso Elicona

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Già di vivace allor presso Elicona Intestazione 21 gennaio 2024 75% Da definire

Popol, che saggio e pio
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni morali di Gabriello Chiabrera


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I

PER MARTIN LUTERO

Già di vivace allôr presso Elicona,
     Meraviglioso fonte,
     Io posi a’ Cavalier bella corona
     Pur di mia mano in fronte,
     5Del chiaro nome loro
     Fregiando i versi miei vie più che d’oro
Or, nè senza ragion, cangio costume,
     E sulla riva a Dirce
     Mostro a’ candidi spirti il sucidume
     10D’un vil porco di Circe,
     Ingrassato di ghiande,
     Ch’eretica Megera al mondo spande.
Adunque orgogli, e contra il ciel dispregi,
     Impudicizia tetra,
     15Mense carche di vin, fier sacrilégi,
     Risonerà mia cetra;
     Chè per cotal sentiero
     Su Pindo va chi vuol cantar Lutero.
Ma chi sviollo, e dell’Olimpo eterno
     20Gli chiuse il cammin destro?
     Lucifero, atro regnator d’Averno,
     A lui si fe’ maestro,
     E con sue mani istesse
     Tartarea legge in mezzo al cor gl’impresse.
25Quinci infestar, quinci calcar per terra
     Chiostri sacrati, e celle,
     Odiar digiuni, a castità far guerra,
     Dismonacar donzelle
     Offerte in giuramento,
     30Ed arder le reliquie, e darle al vento.
Nè sì tosto ebbe fermo il voto indegno,
     Che giù da’ campi stigi
     Sorsero mostri, e per l’aeréo regno
     Fûr visti aspri prodigi;
     35Ed il fellon fe’ piano
     Con gran furor, che non fûr visti invano.
Qual se torbido gli occhi, e se spumante
     Di calda bava il dente,
     Cinghiale in orticel mette le piante,
     40Ivi dentro repente
     I cari alberi svelle,
     E mena a strazio fier l’erbe novelle:
Tal costui, di chi parlo, empio degli empi,
     Corse la Chiesa; ed ivi
     45D’ogni bella virtù leggi ed esempi
     Invidïando a’ vivi,
     Tutti sossopra ha vôlti,
     E tolto ogni suffragio anco a’ sepolti.
Or pensando su ciò chi non paventa,
     50Chi non erge le chiome?
     Chi forte nol bestemmia, ove rammenta
     L’abbominato nome?
     Fetor, lorda carogna,
     Per cui Sassonia ingombra alta vergogna.