Guida della Val di Bisenzio/Ristampa

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La ragione di questa ristampa

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Dedica Prefazione
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LA RAGIONE DI QUESTA RISTAMPA


Primo ad infondere nei giovani pratesi l’amore allo studio delle montagne fu il compianto prof. Emilio Bertini il quale con quell’arte che aveva d’infondere in altri le proprie convinzioni, con la costanza che era dote precipua dell’indole sua, riuscì nel 1885 a costituire nella nostra città una Stazione Alpina dipendente dalla Sezione di Firenze del Club Alpino Italiano.

Della novella istituzione egli fu la mente e il braccio: eletto Direttore ben presto con zelo e diligenza instancabili ottenne aiuti morali e materiali, raccolse libri, mobili, quadri, carte geografiche, ed orografiche e campioni di minerali di cui adornò con molto gusto la sala della residenza, e la Stazione ebbe vita florida e proficua pel numero dei soci, per il loro interessamento alla Società, per la frequenza delle escursioni e delle adunanze e per le cordiali relazioni con le altre consorelle.

Ma l’atto più importante della Stazione fu l’inaugurazione dell’epigrafe a Lorenzo Bartolini alla casa della sua famiglia a Montepiano. [p. vi modifica]

Il prof. Bertini ebbe pel primo l’idea di questo tributo doveroso alla memoria del grande scultore di cui molti nella nostra valle ignoravano perfino il nome.

L’epigrafe bellissima fu scritta da Cesare Guasti che in tal genere di composizioni superò l’illustre concittadino Luigi Muzzi che pur fu detto il principe dell’epigrafia moderna.

Il povero Bertini con le cure più indefesse ed intelligenti, con una alacrità ammirabile tutto dispose perchè l’inaugurazione riuscisse solenne e degna dell’uomo che si commemora. Ma egli non potè veder compiuta l’opera sua, perchè fu spento prematuramente da atroce malattia nel 6 agosto 1886, e la festa inaugurale ebbe luogo il 24 luglio 1887 col concorso degli alpinisti di Firenze e di Bologna.

Fin da quel giorno la Stazione si riconobbe moralmente obbligata a dare un pubblico attestato d’affetto e riconoscenza alla memoria del suo benemerito fondatore e direttore, dell’ottimo insegnante, del dotto ed operoso alpinista, dell’intemerato cittadino.

Parve alla Società di sodisfare degnamente a quell’obbligo col pubblicare una seconda edizione della Guida della Val di Bisenzio scritta dal Bertini fino dal 1881. È un lavoro sotto ogni riguardo pregevole, per l’aurea schiettezza e semplicità di lingua — veramente toscana — con cui è scritto, per la precisione degli itinerari, per la copia delle notizie che l’adornano pel metodo facile e razionale con cui è compilato. [p. vii modifica]

Uomini insigni nelle lettere e nell’alpinismo fecero di quel volume le più alte lodi, e gli ascensionisti delle nostre montagne ne constatarono la pratica utilità consultandolo nelle loro gite.

Di questa Guida da quasi due anni sono esaurite in commercio tutte le copie, ed ora che la nostra Valle va acquistando maggiore importanza per la strada provinciale fra Prato e Bologna recentemente compiuta, per numero sempre crescente di villeggianti che la prediligono nella bella stagione, pei nuovi traffici che vi sono sòrti, si rende veramente necessaria la seconda edizione che era anche un desiderio dell’Autore.

La famiglia consentì che si facesse la ristampa ed il tipografo Salvi s’impegnò di pubblicarla.

L’attuale Direttore della Stazione fece alla prima edizione quelle aggiunte e variazioni1 che per ragione del tempo si rendevano necessarie; per maggiore ornamento del volume aggiunse alcune illustrazioni tolte da fotografie da lui eseguite sui luoghi.

I soci della Stazione alpina pratese con questa seconda edizione s’augurano di aver decorosamente ricordato all’affetto dei concittadini il nome di Emilio Bertini, e di aver fatta opera utile a quanti visitano la nostra bella Val di Bisenzio.

Prato Agosto 1892.

Note

  1. Alle note dell’Autore furon conservati i numeri romani per distinguerle da quelle di questa 2a edizione segnate con un asterisco.