Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/LVI - I' non credea giammai da voi lontano

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LVI - I' non credea giammai da voi lontano

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LVI - I' non credea giammai da voi lontano
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LVI.

Non giova al Bandello mutar paese: dovunque, e ognora, lo segue e lo assilla il ricordo della Mencia.

I’ non credea giammai da Voi lontano,
     Dolce mia pena, quell’ardor soffrire,
     Ch’i bei vostr’occhi mi facean sentire,
     4Quand’era innanzi al lume altiero e piano.
Ma trovo il creder mio fallace e vano;
     Così fin qui mi suol ognor seguire,
     Ch’un passo mai lasciato non m’ha gire,
     8Ch’egli non m’arda e strugga a mano, a mano.
Che dunque giova andar di luoco in luoco,
     E ritrovarmi ognor da Voi più lunge.
     11S’arder mai sempre debbo in tanto fuoco?
Ah! pera quell’asprezza, che mi sgiunge

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    Da Voi, Madonna, o prove almeno un poco,
    14Com’Amor sferza il cor, e l’arde e punge.

Note

V. 1. È la mossa iniziale, che userà poi anche il Leopardi nelle Ricordanze: «Vaghe stelle dell’Orsa, io non credea...».

Vv. 6-9. Fin qui, dove son giunto. Lo si direbbe, da questo, assai lontano; di luoco in luoco, in continue peregrinazioni.

V. 10. Ognor da Voi più lunge e, s’intende, forzatamente, in obbedienza ai signori dei quali è a’ servigi.