Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/XI - Quella che sola al mondo è vera Donna

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XI - Quella che sola al mondo è vera Donna

../X - Stanco giá di ferir, non sazio, Amore ../XII - Non duo begli occhi, anzi due chiare stelle IncludiIntestazione 20 marzo 2024 100% Poesie

XI - Quella che sola al mondo è vera Donna
Alcuni Fragmenti delle Rime - X - Stanco giá di ferir, non sazio, Amore Alcuni Fragmenti delle Rime - XII - Non duo begli occhi, anzi due chiare stelle
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XI.

La Mencia disarma Amore. Episodio simbolico che dà risalto alla già osservata di lei ritrosia ad amare. Il sonetto va messo in relazione con il son. X e tenuto come schietto esempio di imitazione petrarchesca.

Quella che sola al mondo è vera Donna,
     Di cui più caro pegno Amor non have,
     Nel giardin stando al venticel soave
     D’un verde lauro si facea colonna.4
Amor, ch’a trar suoi strali non assonna,
     Ma che dinanzi a lei tremando pave,
     L’arco scoccando poderoso, e grave
     Ferille il grembo dell’aurata gonna. 8
Ella sdegnata disse: invano invano
     Ti sforzi nudo Arcier, e poi legollo
     D’un dolce sguardo altieramente umano. 11
L’arme levolli, e l’ali, e andar lasciollo,
     Onde per segno porta l’arco in mano,
     Le piume in capo, e la faretra al collo. 14

Note

V. 1. Cfr. Petrarca, Canz., CXXVI, v. 3: «Pose colei che sola a me par donna» dove donna, lat. domina, che esercita signoria.

V. 2. have, ha. Questa e due delle rime seguenti soave e grave ricorrono in Petrarca, Canzone CV.

Inoltre, questo secondo verso poi appare ricavato dal congedo: [p. 67 modifica]«Quanto ’l sol gira, Amor più caro pegno | Donna, di voi non have» della Canz. XXIX del Petrarca: «Verdi panni, sanguigni, oscuri o persi».

V. 4. Formato di due emistichi petrarcheschi: cfr. Petr., sonetto CXCVII: «L’aura celeste che ’n quel verde lauro» e sonetto CCXLVI: «L’aura, che ’l verde lauto e l’aureo crine», per il primo emistichio. Il secondo è esemplato sur un verso della Canz. CXXVI: «Chiare e fresche, ecc.» sul v. 6: «A lei di fare al bel fianco colonna».

V. 5. Non assonna, ognora vigile è Amore, insonne.

V. 6. Pave, paventa, teme.

V. 8. La stessa idea, della gonna ferita è in Petr., Canz., XXIII, vv. 31-32: «In fin allor precossa di, suo strale | Non essermi passato oltra la gonna».

V. 10. Nudo Arcier. Amore nudo fanciullo alato, con faretra ed arco, quale lo ritrae il Petrarca, Canz., CLI, vv. 9-11: «Cieco non già, ma faretrato il veggo; | Nudo, se non quanto vergogna il vela; | Garzon con ali, non pinto, ma vivo».

Vv. 10-11. Legollo d’un dolce sguardo; cfr. Petrarc., Canz., III, vv. 3-4: «Quand’io fui preso, e non me ne guardai | Che i be’ vostri occhi, donna, mi legaro» e ivi, LXI, v. 4: «Da duo begli occhi che legato m’hanno».

V. 12. L’arme, le saette; gli lascia l’inutile arco e la faretra vuota.