<dc:title> Il Misogallo </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator><dc:date>1789-1798</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Gli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_Misogallo_(Alfieri,_1903)/Epigramma_XXVII&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20201229162756</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Il_Misogallo_(Alfieri,_1903)/Epigramma_XXVII&oldid=-20201229162756
Il Misogallo - Epigramma XXVII Vittorio AlfieriGli epigrammi le satire, il Misogallo di Vittorio Alfieri (1903).djvu
Il gran numero, e il puzzo,
Fan che a costor davanti tutto fugge:
Ma da se stessa i suoi trofei si strugge
L’ampia mole, il cui spirto è tisicuzzo.1
Note
↑Benchè quasi tutte le Nazioni d’Europa (meno gl’Inglesi) abbiano la peggio nella presente guerra contro i Francesi, non è però men vero, che il paese il più spogliato, il più abbattuto, il più avvilito, e il più conquistato di tutti da questi nuovi settari, ella è pur sempre la Francia; a cui le vittorie dei tiranni aggravano sempre più le sue mostruose catene.