Il Parlamento del Regno d'Italia/Angelo Bargoni
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deputato.
Quando il giornale il Diritto, fu lasciato da Mauro Macchi per non sappiamo quali dissensi sorvenuti tra l’onorevole pubblicista e il proprietario del foglio, la direzione di questo, venne affidata all’avvocato Bargoni, che copriva un modesto Impiego nell’amministrazione di una società industriale.
Dal momento in cui il nuovo direttore ebbe occupato il suo posto, il giornale della sinistra parlamentare, prese un tono assai più concitato, e un andamento più risoluto che non avesse sotto la direzione pacifica dell’ottimo Macchi. Il Bargoni di tal maniera, si conciliò l’amicizia, e si ebbe la gratitudine dei democratici puri; quindi ei potè più tardi, ottenere l’intento, per conseguire il quale, assicurasi ch’egli fosse entrato nella carriera giornalistica. Ebbe un collegio elettorale che lo scelse a proprio rappresentante.
Come accade a molti, e anche dei più pregevoli e onesti uomini, i quali, sono irritati e irritanti, inquieti ed inquietanti, fintantochè non è stato lor dato di raggiungere lo scopo ch’ei si sono prefissi, ma che una volta raggiunto lo scopo, cambiano del tutto al tutto, divenendo le persone le più benevoli, ragionevoli, e concilianti; così accadde al Bargoni il quale, non appena ebbe facoltà di sedersi in Parlamento, che scese giù da quella sorta di piedistallo di cui erasi servito per mostrarsi al pubblico, intendiamo dire, abbandonò la direzione del Diritto, che lasciò a chi ne volle, e si spogliò di tutta l’acrimonia, e la ferocia del frementismo per pronunciare con molta arte, e non poca saggezza dei discorsi, quali il membro il più moderato e assennato della Camera non avrebbe già sconfessati.
Nè di ciò vogliamo certo fare alcun torto al Bargoni, mentre sarebbe nostro desiderio ardentissimo, nell’interesse del paese, che il di lui esempio potesse avere numerosi imitatori; l’opposizione sterile perderebbe così taluno dei suoi membri i più focosi e il partito che agisce veramente per assodare il recente e non ancora coronato edificio nazionale acquisterebbe degli abili ed energici cooperatori.