Il Parlamento del Regno d'Italia/Bartolomeo Bona
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senatore.
È difficile di poter riscontrare nel numeroso personale dell’amministrazione di un grande Stato, un più abile e diligente funzionario del commendatore Bartolomeo Bona.
Egli è entrato di buon’ora negli uffici del Ministero dei lavori pubblici, nel quale ha fatto progressi assai rapidi, sopratutto ove si consideri, con quanta lentezza si camminasse dapprima nella carriera della pubblica amministrazione piemontese.
La sua assiduità instancabile, l’onestà a tutta prova, e l’intelligenza superiore valsero ad operare questo miracolo. Ben presto si affidò al commendatore Bona l’amministrazione di tutte le strade ferrate appartenenti allo Stato, ed egli la resse sempre con tanta oculatezza, integrità e sapere, che a niun altra ella è mai stata seconda. Noi crediamo sapere, che il commendator Bona, siasi in più di una circostanza rifiutato ad assumere un portafogli, o almeno il segretariato generale dei lavori pubblici, che gli si è più di una volta proposto. Questa modestia del senatore Bona, questa sua specchiatezza, e la capacità sua gli hanno valuto di guadagnarsi la stima generale, ed oggi ne riceve una prova delle più splendide, nell’esser chiamato a Direttore generale dell’amministrazione delle ferrovie meridionali, con un emolumento, si assicura, non inferiore alle sessanta mila lire annue.