Il Parlamento del Regno d'Italia/Giuseppe Briganti-Bellini
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deputato.
Noi abbiamo già avuto occasione di citare in questo nostro libro, il nome dei Briganti-Bellini, appartenenti a nobile ed antica famiglia delle Marche, allorquando parlammo del deputato Briganti-Bellini, di cui avemmo a lodare il patriottismo illuminato e fervissimo, nonchè la capacità e l’istruzione poco ordinarie.
11 Briganti-Bellini di cui qui ci occorre parlare, è fratello all’ora ricordato, e può a ragione vantarsi di essergli fratello per legami di sangue non tanto, quanto per parità di sentimenti e di aspirazioni. Egli pure ha speso una parte della sua esistenza, bene riempita, in opere patriottiche e filantropiche, egli pure gode in conseguenza della stima dei propri concittadini, i quali hanno mostrato in qual conto lo tenessero, col volerlo a rappresentante di uno dei collegi elettorali da essi composti.
Il Giuseppe Briganti-Bellini che interviene pure con una diligenza delle più commendevoli alle sedute della Camera nonchè alle riunioni degli uffici di essa, fa parte non meno del fratello Bellino, di quella maggioranza che fu detta un di cavouriana, e che indi per disgrazia del paese, ebbe a scindersi in più partiti, i quali non riconoscendo in alcuno dei membri di essi, quell’autorità suprema e incontestabile che ravvisa vano nel conte di Cavour, non consentirono a scegliersi un novello capo intorno al quale volessero stringersi.
Tuttavia il Briganti-Bellini Giuseppe ha seguito in questo le orme tracciate dal fratello Bellino, il quale già fedele seguace del nobile conte, si è dopo la funesta di lui morte, annoverato tra le file dei ricasoliani e quindi dei peruzziani.
Non ostante approvare quanto nei giudizi politici e amministrativi possa variare l’opinione degli uomini i più unissoni in tutt’altra cosa o concetto, ci basterå notare che mentre nella recente votazione del progetto di legge tendente all’abolizione dell’estrema condanna, il Briganti-Bellini Bellino abbia dato il proprio voto contro il paragrafo primo dell’articolo se condo della legge citata, mentre il Briganti-Bellini Giuseppe, si è accostato a quelli, i quali hanno dato al mondo civile un esempio chiarissimo dell’alto grado di mitezza e di umanità a cui sia salita di questi giorni l’Italia, col mettere in pratica il gran principio sviluppato dal Beccaria, il quale rimproverava agli uomini di commettere un assassinio legale ogni qual volta decretavano contro uno dei loro simili, la pena dell’estremo supplizio.