Il Sofista e l'Uomo politico/Il Sofista/XI

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Il Sofista - XI

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Platone - Il Sofista e l'Uomo politico (IV secolo a.C.)
Traduzione dal greco di Giuseppe Fraccaroli (1911)
Il Sofista - XI
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XI.


For. Ora di questa mercatura dello spirito, forse che una parte non la si potrebbe chiamare giustissimamente ostentativa? E l’altra bisognerà [p. 127 modifica]chiamarla con un nome ridicolo bensì1 non meno di quello di prima, però ad ogni modo, essendo vendita di cognizioni, con qualche nome che sia fratello della cosa.

Teet. Senza alcun dubbio.

For. E di cotesto spaccio di nozioni quello che si riferisce alle nozioni delle altre arti si Cchiamerà con un nome, e quello che alla virtù con un altro.

Teet. Come no?

For. Spaccio d’arti [tecnopolica] pertanto sarebbe nome conveniente quanto a quella: sforzati ora tu di dire il nome di questo.

Teet. E che altro nome potrebbe uno darle senza paura di sbagliare, se non che sia questo appunto ciò che ora si cercava, la specie sofistica?

For. Nessun altro. Ebbene, ricapitoliamo ora e diciamo che la sofistica ci è risultata in secondo luogo2 uno spaccio di discorsi e di nozioni di virtù, 〈che è parte〉 della mercatura dello Dspirito, 〈la quale alla sua volta è parte〉 della mercatura in grande, 〈e così rispettivamente su [p. 128 modifica]su〉 del traffico, dello scambio, dell’arte acquisitiva.

Teet. Per l’appunto.

For. In terzo luogo anche se uno, piantatosi, lì nella città propria, certe cognizioni comperando, certe altre escogitando di per sè intorno a questi stessi argomenti, e vendendole, si proponesse di trar da queste di che vivere, io credo che tu non lo chiameresti con alcun altro nome che con quello che s’è detto.

Teet. E perchè non dovrei far così?

EFor. E così quella parte dell’acquisitiva che permuta e traffica, sia che rivenda cose altrui, sia cose proprie, tanto l’una quanto l’altra3, tutto ciò che sia spaccio di nozioni circa sì fatti argomenti, tu la chiamerai sempre, come si vede, sofistica.

Teet. Di necessità: poichè bisogna esser consentanei nel discorso.

  1. Il nome ridicolo di prima era ψυχεμπορική = mercatura dello spirito, — parola stramba anche in greco, e che non si può tradurre con una parola sola neppure strambamente. Il nome non meno strambo sarà poi μαθηματοπωλική, che dobbiam pur diluire in una parafrasi: = spaccio di nozioni.
  2. È la terza ricapitolazione (cfr. le due prime a pp. 221 B e 223 B), e la seconda definizione del sofista: un mercante di cognizioni. Ne ho rovesciato l’ordine a scopo di chiarezza.
  3. Quella che qui è computata come terza definizione (e consentaneamente quella a p. 225 E è detta quarta) nella ricapitolazione a p. 231 D invece è ricordata come terza e quarta, potendo secondo essa il sofista essere o un rivendugliolo (κάπηλος) o uno che vende i propri prodotti (αὐτοπώλης): analogamente di necessità si mutano ivi i numeri anche delle definizioni successive. Questa incongruenza può essere indizio che il dialogo non sia stato da Platone definitivamente riveduto.