Il Tesoro (Latini)/Libro III/Capitolo VIII

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Capitolo VIII. Come l'uomo dee fare cisterne

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo VIII. Come l'uomo dee fare cisterne
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Capitolo VIII.


Come l’uomo dee fare cisterne.


Se ’l luogo è tale, che non vi si possa trovare acqua nè cavare pozzo, tu farai una cisterna, che sia per lungo più che per largo, e sia ben murata in alto, e unta spesso1 di buono lardo [p. 67 modifica]cotto. E quando ella è ben unta ed asciutta lungamente, l’acqua vi si metta poi dentro, e anguille e pesci di fiumi che per loro notare2 si facciano muovere l'acqua che v'è dentro.

E se l'acqua n’esce da alcuna3 parte, prendi di buona pece liquida, ed altro tanto di buon lardo o di sevo, e faraili bollire insieme, tanto che si schiumino, e poi li leverai dal fuoco. E quando fieno freddati, metteraivi di buona calcina trita4 e mescerai insieme, e poi metterai nel luogo onde l'acqua esce.

  1. Il t ointe sovent et menu.
  2. Mutato mutare in notare, col t par lor noer.
  3. Mutato nulla in alcuna, col t s’en ist d’aucune part.
  4. Il t de bone chaus menuement. Questo capitolo manca al ms. Vis.