Il Tesoro (Latini)/Libro V/Capitolo LVI

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo LVI. Della hyene
Libro V - Capitolo LV Libro V - Capitolo LVII
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CaimjjL() LVl.

Dolla hyène.

Hyeno ò una l)ostia, c-lio l’una volta ò maschio e Taltra ò (luuiiia, od abita quivi ove al»bia presso cimitero di uomini morti ’, e cavano li corpi degli uomini \ e manpianli. E l’osso della sua schiena ò sì duro, che non può piegare il collo ^, e s’egli entra por alcun luogo strotto non ne può uscire so non è a culo indietro, sì come egli è entrato: ma li più dicono, ch’egli non ritorna quindi ond’egli è entiato \ Ed usano nelle case, ove. son stalle, e contraffanno la boco dell’ uomo, e del cane ^ e divoranli.

E molti dicono, che nelli suoi occhi è una pietra, ch’è di tal virtù, che se l’uomo l’avesse sotto

1) Il t: ciiiieticres as homes.

2) Ji’ cavano li corpi deçU ìioìuini, che e jinre nel nis. Vis., manca al t.

3) Il t: tic puel le cors plier se eie ve se Ionie tonte ensemble.

4) E s’egli entra, fino alla fine del periodo (nel quale fu migliorata l’interpunzione), che è pure del ms. Vi«., manca al t.

5) Il t: et ainsi rlcmif sovcnt les homes, et Ics rhiens, et

les dévore. [p. 254 modifica]
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la lingua, egli potrebbe indovinare le cose che debbono

venire \ Però che la bestia che tocca di sua ombra, non si può movere di quello luogo; e’ dicono gli antichi, che questa bestia è ripiena d’incantamento e d’arte magica.

E sappiate, che in Etiopia giace questa bestia con la lionessa, ed ingenera una bestia che ha nome cococie, o ver corococte ", che contraffa altresì la boce dell’uomo, e nella sua bocca non ha ninna gengia né denti partiti, come le altre bestie, ma ha tutto uno dente, e stringe come borsa ^.

1) Le stampe ed il ms. Vis. sg-orbiano: e molti dicono che nelli suoi occhi è una inetra, ch’e di tal virtù, che. se V iioMO l’avesse sotto la lingua, egli potrebbe indovinare le cose che debbono avvenire, fero che la bestia che’tocca di stia ombra non si può mtbovere di qriello luogo. Concesso che la bestia la quale toccasse dell’ombra della Jena non si potesse muovere di quel luog-o, come mai ciò può essere effetto della virtù che avesse la pietra di cui si parla nella prima parte del periodo, di far indovinare ag-li uomini le cose avvenire? Riformai i periodi, secondo il buon senso, ed il t: et dient li plusor, qv,c en ses oils a une pierre de tei vertu, qv,e se auctins l’avoit desouz sa langue, il porroit deviner toutes leu choses qui sont ir avenir. Et porce que nule beste etc.

2) Il t: qìii a non crocote, colla variante di due codici, cocote.

3) Il t: et le reclost comme une boiste. Corretto bestia, che ò nelle stampe, in borsa, anche coi mss. Ambr. e Vi.s.

11 nis. Cerg". lcg"g’e bnsola, cioè: bossolo. [p. 255 modifica]

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Caimtolo LVII.

Di più maniere di lupi ’.

Di lupi lia molti Italia, e molte altre piovi ncie, e la sua forza è nella bocca; ma nel petto, e nelle rene non ha punto di forza ^ 11 suo collo non puote piegare a dietro ’\ E sì dicono molti \ ch’olii vivono alcuna volta di preda % ed alcun’ altra di terra, ed alcun’ altra di vento.

E quando il tempo della lussuria loro viene, molti lupi vanno dopo la lupa. Alla fine la lupa si dà "^ al pii"! laido che vi sia. E non si con ì) Il t: Dov, l’jnp.

2) Le stampe: la sua forza ù nella hocca e nel ’petto, ma nelle rene non ha punto di forza. Corretto col ms. Vis. e col t: sa force est en sa bouche; ìnois au piz, et as reins n’a il point de force.

3) A dietro, manca al t. K nel ms. Vis.

4) Il t: dient li pastor. Il ms. Vis. leg"g"C come le stampe.

5) Corretto piova, in preda, col r: il vit aucune foiz de proie. Il ms. Vis. pioggia.

6) Il t: à la fn eie regarde entre ton:, et csleist le plus lait. Da quanto è qui asserito della lupa, secondo l’opinione dcg-li antichi, i-yli è ag-uvolo travedere l’etimolog’ia di lupanare.