Il buon cuore - Anno XII, n. 35 - 30 agosto 1913/Religione

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Educazione ed Istruzione Beneficenza

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Vangelo della domenica 1 dopo la Decollazione

Testo del Vangelo.

In quel tempo giunse a notizia di Erede Tetrarca tutto* quel,che facevasi da Gesù, ed egli stava coll’animo sospeso, perchè alcuni dicevano, che Giovanni era risuscitato da morte; altri poi che era comparso Elia, ed altri che uno degli antichi profeti era risorto. Ed Erode diceva: A Giovanni feci io tagliare la testa. Ma chi è costui del quale sento dire sì fatte cose? E cercava di vederlo. E ritornali gli Apostoli, raccontarono a lui tutto quello che

avevano fatto: ed egli presili seco, si ritirò a parte in un luogo deserto del territorio di Bethsaida. La qual cosa risaputasi dalle turbe, gli tennero dietro; ed Egli le accolse e parlava loro del Regno di Dio, e risanava quei che ne avevano bisogno. S. LUCA, Cap. 9.

Pensieri. Una prima conclusione. Esiste la coscienza, questa facoltà intimamente legata ed avvinta a noi, al nostro spirito che approva il bene, e rimorde, latra, turba ed agita quando si opera il male. Esiste: nè la troviamo solo nei poveri di spirito, gli ignoranti. Esiste nell’ignorante che vede Dio e lo teme nell’agitazioni telluriche, che crede e confessa Dio nel pericolo, negli sconvolgimenti delle forze materiali, ma esiste ancor nello studioso, nel colto che al di là della materia, scopre un mondo infinito, inesplorato, il mondo morale. Il peccatore, il violento, il cinico ha la sua coscienza. L’ha soffocata perchè — esistendo — a lui dava noia e fastidio, e la violenza, lo sprezzo d’ogni responsabilità è pena, è la triste, dura confessione d’aver bisogno di maggior rumore, di stordimento per perdere od attutire i latrati, le lacerazioni della coscienza. Si trova nella bianca celletta della suora, nelle affumicate officine; fra il silenzio d’una cameretta ed il gemito d’una colomba come fra il turbinare delle macchine gravide di vita e moto e l’incrociarsi delle voci rozze d’una turba operaia: nel tugurio del contadino come nelle sale dorate ed ampie, di vetusti palazzi; fra il purissimo dei monti come nel profondo ed oscuro della valle. Chi più sicuro sul solio di Erode? Chi avrebbe sindacato la sua condotta, gli ordini suoi? Il suo potere, la sua violenza non lo tranquillizzava? Perchè — come un volgare — ha bisogno nel secreto suo di ripetere quanto gli occhi suoi hanno visto, e le mani sue hanno toccato?

La coscienza crea nel peccatore l’inquietudine. Lo disse ’la S. Scrittura: non v’ha pace per l’empio. Questa frase dello Spirito Santo è suffragata non solo dal fatto evangelico ma da un numero infinito di episodi. Ultimamente un celebre brigante si sparava una cartuccia di dinamite in bocca per sfuggire al tormento che gli davano i suoi delitti: non tanto tempo è passato da che un giovane signore milanese suicidandosi scriveva di togliersi la vita annoiato dal... piacere. Avrebbe dovuto — con maggior sincerità — scrivere per il rimorso del piacere. A questi il mondo oppone una schiera di viziosi impenitenti e... tranquilli. Baje! a quanti il sorriso muove sul labbro, a quanti il sorriso e la gioia non strappa un riso che pare un convulso di... morte!... E poi è gioia vera, sincera quella che si sprigiona e si crea e si mantiene nell’orgie, nelle danze [p. 276 modifica]smodate, in fondo alle coppe dello champagne? Come sarebbero opportuni, a loro posto i versi del vecchio, ma buon Metastasio. «Se a ciascun l’interno affanno, ecc.» Ccme assai più risponde a pace, a serenità, ad imperturbabilità l’indifferenza dei buoni, dei santi, degli anacoreti, di quell’umile, santa donna che nei travagli della vita, nelle dolorose vicende del tempo, rassegnata alla sua semplice. filosofia cristiana risponde: Ciò che Dio vuole! sia fatta la sua volontà!

  • * •

Terza conclusione: Come usare del rimorso. Erode conosce il suo delitto: ne vede l’orribile ingiustizia, ne misura la deformità. Sente di Gesù: ne è turbato. Salutare turbamento! Se la piaga dèl suo delitto duole, sanguina, è che il rimanente è sano, vivo, reagisce alla putrefazione dell’intero. Perchè nón corse a cercare il medico che lo avrebbe guarito? il farmaco salutare in una confessione umile e penitente? Non gli sarebbe spiaciuto confessare il delitto: no, rifiutò di piegarsi al dolore, di piegarsi alla confessione della propria ingiustizia lui! che doveva del popolo suo essere l’esempio, della legge la tutela, del costume il censore, della giustizia il difensore... Miserabile! hai peccato come il volgare... il medesimo delitto chiede una medesima pena: perchè noi peccatori, cattivi, infedeli — in quella qualunque posizione sociale, economica; civile, religiosa ci troviamo — perchè noi rifiutiamo Gesù, i suoi sacramenti, i suoi conforti, il suo dolore, la sua penitenza? B. R.

Convegno Nazionale &i padri di famiglia per la riforma della Scuola Secondaria

a Milano (novembre 1913).

In una riunione amichevole di padri di famiglia e di insegnanti promossa dall’Associazione a Per la Scuola» si è ventilata l’idea di indire a Milano un Congresso nazionale dei Comitati dei Padri di famiglia allo scopo di promuovere un efficace movimento nell’interesse della scuola media. Per deliberare sull’opportunità di dar corso a questa iniziativa ebbe luogo una riunione di padri di famiglia, di professori e di altre persone competenti ed autorevoli, mercoledì i6 corrente, in via Rossari N. 2, sede dell’Associazione «Per la Scuola». L’invito della Presidenza è firmato dal vice presidente prof. Virgilio Còlombo e dai membri del Comitato prof. Buzzati, dott. Bertarelli e avv. Porro; i temi proposti al convegno sono: i. Della necesstà di confederare i Comitati dei padri di famiglia per promuovere un vasto movim’en io nell’interesse della Scuola Media; ed ottenere che d’ora innanzi il problema scolastico venga considerato come uno tra i più importanti della vita politica nazionale. Dellj riduzioni e delle riforme da introdursi nei programmi scolastici al fine di rendere più efficaci i varii insegnamenti. Con quali mezzi si possa evitare il sovraccarico di lavoro al quale sono assoggettati gli alunni delle nostre Scuole Medie, specialmente Tecniche, Complementari e Normali. Educazione fisica, igiene ed edilizia scolastica. 11 problema degli insegnanti. La palestra delle’ scuole di Via Rossari era gremita di padri di famiglia, numerosissimi professori e maestri. Presiedeva il prof. Ambrogio Bertarelli assistito dal relatore avv. Porro e dalla segretaria signorina professoressa Ancona. Erano presenti il prof. Carbonera, il dott. Ronzoni, il prof. Della Vedova, il prof. Ulisse Gobbi, consigliere camerale, il comm. Vallardi, consigliere comunale, il maestro Ottorinc Lazzari, il cav. uff. Torrani, l’ing. Pugno, il prof. Ricci, il prof. Fasella, il prof. Mor, il prof. Rovida, il prof. dott. Cioia, il prof. doti. Gardelli, gli industriali sig.i Ruggeri, Barassi, ’i sig.i Crotta, Targetta. Avevano scusata la loro assenza gli onorevoli Della Porta, Albasini, Baslini e Degli Occhi. Numerosissime le adesioni pervenute da ogni parte d’Italia. Il prof. Bertarelli; dopo aver brevemente detto degli scopi della riunione, cedette la parola al latore prof. Porro il quale fere una splendida analisi delle singole questioni proposte. Circa alle riforme più urgenti nei programmi scolastici, egli condanna il sovraccarico di materie non digeribili cui si sottopone il giovine, insistendo specialmente sulla necessità di una coraggiosa falcidia delle discipline insegnate per evitare a tutti, scolari ed insegnanti, un superlavoro inutile e dannoso. La scuola prettamente informativa, egli dice, deve lasciar posto all’educazione dello spirito per renderlo atto ad intuire e ad assimilare. Niente dunque erudizione vana e pedante che tosto si dimentica e però a nulla serve se non ad affaticare tutti, professori ed alunni, gli uni nell’arduo compito dell’insegnamento, gli altri nell’ancor più ardua bisogna dell’apprendimento. Il compito della scuola media, egli prosegue, non è già quello di creare dei giovani enciclopedici, chè a quest’uopo servono le università, bensì di aprire lo spirito dei giovani all’istruzione ed alla comprensione. Passando alla questione dell’educazione fisica e delle condizioni igieniche degli edifici scolastici, egli accenna alla necessità di educare i_giovani ad una vita fisica più attiva e più agile che assicuri l’equilibrio razionale delle lòro energie; dice, a tal uopo delle istituzioni promosse dalla «Pro Scuola» come i Campi di gioco all’aperto, ecc.; dell’importanza dell’igiene e dell’edilizia scolastica, rivelando come le scuole secondarie abbiano, in generale, sedi [p. 277 modifica]peggiori delle primarie, specie nei centri popolosi, e come parecchie scuole manchino di palestre e di aule ampie ed ariose. Accenna, infine, al problema degli insegnanti in cui la parola e l’opera dei padri di famiglia possono essere autorevoli’ ed efficaci e conclude illustrando comé si svolgerà il Convegno. cui precederà un ampio e preciso referendum fra gli insegnanti delle scuole medie, pdichè nessuno meglio di loro è in grado di indicare le migliorie che si possono introdurre nelle scuole stesse. Seguì una discussione elevatissima ed ampia a cui parteciparono numerosi insegnanti e padri di famiglia. Il prof. Gardelli, fautore del rinnovamento completo dei programmi e della Scuola Media, tratta la questione della scuola all’aperto; il Prof. Carbonera ricorda gli studi avvenuti recentemente in Francia, quelli della Commissione Reale, patrocinando il metodo francese del professore dirigente di classe, coordinatore dell’insegnamento generale; il maestro Lazzari dice dell’importanza e dell’efficacia dell’ingerenza dei padri di famiglia quali testimoni oculari degli effetti perniciosi dei cattivi programmi; il prof. Cioia accenna alle funeste conseguenze che la vita della scuola ha nello sviluppo delle future madri. Parlarono ancora i professori Ricci e Ronzoni, i comm. Della Vedova e Lanzi, il cav. uff. Torrani, l’industriale Ruggeri, i signori Barassi, Targetta ed altri padri di famiglia che furono applauditissimi siccome consci di tutta l’importanza del problema scolastico nelle famiglie. Sì pianeti- infine alle proposte presentate dando mandato alla Presidenza di costituire il Comitato promotore del Convegno ammettendovi ’le delegazioni delle Associazioni che intendessero aderire. La riunione che fu improntata ad una grande cordialità si sciolse alle 23,3o, dimostrando ancora, una volta che fra insegnanti e padri di famiglia non vi può essere ragione alcuna di diffidenza perchè è d’interesse comune una efficace cooperazione ed integrazione a favore della gioventù italiana. Il Comitato promotore del Convegno è stato definitivamente costituito. A Presidente venne eletto il senatore Pio Foà mentre vi aderirono parecchi deputati, fra i quali gli. on. Della Porta, Albasini,. Baslini, Cappa, Montù e Degli Occhi, e numerosi professori universitari tra i quali i dott. Buzzatti e Cioia. Sono invitati tutti i padri di famiglia a mandare la loro adesione o la loro delegazone alla sede dell’Associazione «Per la Scuola n, via Rossari, 2. Tutte le Associazioni e le Leghe interessate possono nominare due delegati; la quota è di L. 3 e di L. 5 con diritto a 2 delegati. Si invitano gli insegnanti tutti a voler mandare le proposte dei temi che li riguardano presso la Pro Scuola» perchè i relatori ne possano tener conto. Il Convegno si terrà in Milano, nella prima decade di novembre.

Siamo dunque sulla pia di uno studio serio e completo di tutte le necessità imperiose della Scuola Media. Insegnanti e padri di famiglia, stretti dai medesimi interessi, consci dell’importanza del problema scolastico, si sono trovati pienamente d’accordo sulla necessità di. fare qualcosa che apporti sollievo alle attuali condizioni dello Scuola Secondaria. Abbiamo dunque buone ragioni per sperare che da questa efficace intesa usciranno i frutti da tanto agognati. Le due forze che traggono l’esperienza dalla scuola e dalla famiglia, unite e concordi nell’interesse supremo della Scuola, sapranno efficacemente cooperare alle tanto sospirate riforme scolastiche.

Comitato Nazionale di Turismo Scolastico SCHEMA DI PROGRAMMA.

Nella sede del Touring Club, che ha accolto la proposta dell’Associazione «Per la Scuola», dandole un’ampia portata, si è radunato il 17 corrente il Comitato Nazionale per il Turismo Scolastico. Questo Comitato si è costituito in seno al Touring Club Italiano per la propaganda e l’attuazione. tra gli studenti delle scuole medie, del turismo igienico, ricreativo ed istruttivo mediante escursioni di uno o più giorni, organizzate con intenti pratici e Coll’aiuto e la guida delle persone più competenti in materia. Tale turismo scolastico dovrebbe rappresentare inoltre una specie di esercitazione pratica nel campo delle arti e delle scienze, di ciò che nelle scuole costituisce materia di insegnamento orale; dovrebbe rappresentare per i giovani un metodo di vita nuova, che sottraendoli per brevi periodi agli ambienti consueti della famiglia e della scuola, ove non sempre il loro spirito’ di iniziativa può esplicarsi, li abitui alla educazione della propria volontà, svegliando nel loro animo il sentimento della responsabilità ed, abituandoli allo studio ed alla soluzione delle esigenze fisiche o intellettuali della vita, non escluse le più modeste. Il Comitato, Nazionale dovrebbe anzitutto procedere alla istituzione di comitati Provinciali, chiamando a parteciparvi varie rappresentanze ufficiali. Il programma, che avrebbe svolgimenti diversi a seconda’ delle località e dei mezzi disponibili, dovrebbe comprendere: Un’azione di propaganda presso i Presidi e i Direttori delle Scuola sopra menzionate, allo scapo di ottenere il loro. appoggio nelle varie escursioni che verranno indette, sia durante le vacanze, sia durante l’anno scolastico, nei modi e nelle epoche consentite dagli orari delle lezioni, e senza turbare per nulla l’andamento regolare delle medesime. Tale azione potrebbe eventualmente risalire (col tramite del Comitato Nazionale), al Consiglio Provinciale Scolastico ed anche al Ministero della Pub [p. 278 modifica]blica. Istruzione per un maggior aiuto alla propaganda suddetta. Un’azione di propaganda presso i genitori e le famiglie degli alunni, allo scopo di renderli edotti delle sani finalità che si possono riassumere in un. insegnamento pratico che integri l’insegnamento delle scuole e allieti lo spirito della gioventù studioSa con intenti di educazione fisica. Lo studio e la preparazione di un programma di gite e di escursioni (visite a monumenti d’arte e di storia, regioni pittoresche, stabilimenti industriali; — escursioni prealpine a scopo didattico con lezioni pratiche di scienze naturali, ecc.) da effettuarsi sia durante i mesi della scuola, sia durante le vacanze. Il programma dovrebbe costituire una vera e propria raccolta di piccole monografie e dovrebbe venire possibilmente diffuso in tutte le scuole e le f anaiglie al principio dell’anno scolastico, affinchè i giovani possano fissare a priori la loro attenzione su di un certo numero di*gite, scegliendo quelle alle quali hanno. desiderio di intervenire. Tali gite, specialmente se organizzate per gli alunni delle scuole medie inferiori, dovrebbero avere generalmente la durata di uno o due giorni e non dovrebbero implicare altra spesa, a loro carico,. all’infuori del biglietto ferroviario (riducibile per effetto delle speciali concessioni) g dell’eventuale pernottamento; gli alunni dovrebbero intervenire provvisti del necessario per i pasti. Il programma dovrebbe inoltre comprendere alt cune escursioni della durata di cinque o sei giorni, dedicate, in modo speciale, agli alunni delle scuole medie superiori e intese a far loro conoscere, gradatamente, tutte le regioni d’Italia e non solamente quelle nelle quali si svolge abitualmente la loro vita. Delle conferenze- famigliari da farsi possibilmente nell’imminenza di ogni gita e coll’ausilio di prhiezioni fotografiche o cinematografiche, per far partecipare i giovani all’escursione con quel corredo di notizie che solo può consentire un risultato utile, agli scopi didattici, dell’escursione medesima. Una grande gita annua della durata di uno o due giorni, alla quale dovrebbe intervenire il più gran numero di giovani, da indirsi nell’epoca delle vacanze, a scopo igienico e ricreativo o in occasione di speciali feste commemorative o di speciali avvenimenti. Questa gita dovrebbe essere organizzata con lo scopo precipuo di consentire uno svago ed un sollievo anche a quei giovani che, per ragioni ecOnomiche, non potessero prender veruna parte alto svolgimento del programma del Comitato. La costituzione di una piccola cassa mutua tra gli alunni di tutte le scuole, mediante lievissimi versamenti settimanali, allo scopo di raccogliere i mezzi per lo svolgimento dell’escursione annua di cui più sopra.. La cassa dovrebbe essere amministrati da una speciale Commissione nominata in seno ai Comitati Provinciali per il turismo scolastico.

La costituzione di un fondo da ottenersi con tutti quei modi che ogni singolo Comitato potrà escogitare (contributi di Società aventi idealità affini, di municipi, di scuole, di privati, ecc.) da amministrarsi a cura del Comitato Provinciale, allo scopo di raccogliere i mezzi per far fronte alle spese di organizzazione e’ per offrire nelle gite ed escursioni di una certa importanza, alcuni posti gratuiti ai giovani di famiglie bisognose, che non potrebbero parteciparvi. Il programma generale delle escursioni e delle conferenze ’dovrebbe venire, dai singoli Comitati Provinciali, sottoposto all’esame del Comitato Nazionale, entro il mese di gennaio di ciascun anno, affinchè il Comitato Nazionale medesimo possa far opera coordinatrice ed integratrice e predisporre a tempo opportuno il lavoro di organizzazione necessario allo svolgimento del compito dei singoli Comitati, sollecitando riduzioni ferroviarie, qualora si tratti di ferrovie secondarie, libere entrate ai Musei e dagli stabilimenti, ecc., ecc. I Comitati Provinciali avrebbero facoltà di indire altre gite, oltre quelle del programma, quando se ne presenti l’occasione. Speciali modalità da deetrminarsi fisserebbero i rapporti fra i Comitati Provinciali ed il Comitato Nazionale. Il Touring Club Italiano poi, oltre alla collaborazione sua a tutto quanto riguarda la parte turistica, offrirebbe l’appoggio della organizzazione della sua Sede Centrale e dei suoi organi locali per la preparazione e l’applica ione dei programmi gite e delle escursioni, Accorderebbe inoltre speciali medaglie di benemerenza a quelle Personalità scuole e associazioni, che avranno dimostrato il maggior interessamento e dato il maggior aiuto alle iniziative dei Comitati Provinciali; assegnerebbe premi a concorsi fotografici, letterari, ecc., da indirsi fra gli alunni partecipanti alle gite, ecc. Le spese relative verrebbero sostenute mediante appositi stanziamenti nel bilancio del Touring.

Femminismo precoce

I giornalisti, gli articolisti, i letterati in genere, cominciano forse ad accorgersi dell’influsso che la loro indulgenza ha esercitato sui costumi e, a quanto sembra, cominciano a cambiar tono. Ieri era Capus, uno dei più brillanti ed arguti scrittori parigini, che dettava una pagina amara sprizzante d’ironia sulle danze acrobatiche — diciamo pur così! — furoreggianti nel cosmopolita ambiente parigino, di cui i parigini stessi sono stufi oramai — batezzate con qualche nome nord o sud-americano. Oggi è un articolista inglese assai noto e apprezzato, Matou Howard, che denunzia un fenomeno forse acutizzato in Inghilterra, il paese classico del femminismo, ma che è certo notevole in tutte le nazioni. Qualche cosa è sensibilmente cambiato nelle abitu [p. 279 modifica]divi, nell’aspetto, nelle forme di vivere e di parlare dei fanciulli in genere, delle ragazzine in ispecie. — Dove son più — si chiede lo scrittore -- le bimbe che sappiano essere veramente tali, Conservando tutta la naturalezza e la freschezza propria dell’infanzia? Il tipo odierno della fanciulletta è una creatura viziata, molto consapevole di tutte le sue grazie e le sue doti, anche quando non ne abbia molte, piena di sè, già prossima ad affermare la sua personalità. Ma poichè questa personalità le precoci donnine la manifestano o l’affermano quasi tutte allo stesso modo, c’è da esser sicuri che le donne di domani saranno tutte molto simili fra loro, il che vuol dire pochissimo personali. E come tutta infranzolita la fanciulletta moderna! I suoi cappelli sono complicati, elaborati sovraccarichi di nastri e di trine, sì che la bimba è tutta compresa del bizzarro monumento che tiene sul capo, e comincia subito ad atteggiare il suo visetto in modo che quel monumento faccia la miglior figura possibile. Gli abiti delle fanciulle di ieri erano semplici ed abbastanza ampi per concedere loro libertà di muoversi e di giuocare; oggi esse riproducono in piccole proporzioni l’abito materno con tutti i suoi inconvenienti, e la•fanciulla che sa il costo delle sue vesti, e che tiene ad esser vestita all’ultima moda si assoggetta a giuocar meno, per pavoneggiarsi di più. La mentalità delle bimbe di oggi ha un fondo di irreducibile impertinenza.. rispetto e la venerazione pei grandi non ha per esse più ragione di essere. «Io ho inteso una ragazzina — afferma il Martou Howard, facendo la sua requisitoria dire con molta franchezza e senza alcun ritegno di essere arcistufa della noiosa vita domestica a. E quest’aria e quest’accento di disprezzo non è punto raro nelle bambine di dieci, dodici, quattordici anni che ostentano spesso una grottesca aria di cinica indifferente di tutto e di tutti. Nulla più sem-bra di vertirla e soddisfarla compiutamente. Quando poi giungono ai quindici anni si considerano esseri così superiori che non è più possibile discutere con loro di alcuna cosa, tanta è la franchezza con cui esprimono e sostengono la propria opinione. Senza dubbio la colpa è dei genitori che incoraggiano quasi e si compiacciono dí questa precocità, la quale sembra dispensarli dal curare più zelanteinente lo sviluppo morale della loro creatura. Ma, oltre la trascuranza dei genitori, vi è un’altra causa che concorre a viziare le bimbe; ed è la mollezza e l’abbondanza di divertimenti che si concede loro. Le scuole inglesi sono addirittura dei salotti ricchi di tappeti, di quadri, di fiori. Le ore di studio sono ampiamente intramezzate con giuochi di ogni specie, fra cui la danza tiene il primo posto. Le bimbe di dieci o dodici anni sono altrettante piccole danzatrici che tengono moltissimo a mostrare la loro abilità e la loro grazia a ogni occasione, e l’occasione, si sa le autorizza anche a curare sempre

con più ardore la loro.«toilette» che non ha più che i cosmetici, sulle labbra e sulle guance di ragazzine quattordicenni... E il signor Matou Howard continua.., ma noi ci fermiamo perchè ci pare di aver saputo abbastanza delle ragazzine anglosassoni non dissimili ahimè, da molte loro coetanee di altre nazioni!