Il buon cuore - Anno XIII, n. 09 - 28 febbraio 1914/Religione

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[p. 70 modifica] Religione

Domenica 13 di Quaresima Testo del Vangelo. In quel tempo il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. E avendo digiunato quaranta giorni e quanranti notti, finalmente gli venne fame. E accostatoSegli;l tentatore, disse: Se tu sei Figliuolo di Dio, di’ che queste pietré diventino pani. Ma eg:i rispondendo, disse: Sta scritto: non di solo pane vive l’uomo, ma di qualunque parola che esca dalla bocca di.Wo. Allora il Diavolo lo menò nella città santa, e poselo sula sommità del tempio, e gli disse: Se tu sei Figliuolo di Dio, gettati giù: imperocchè sta scritto: Che ha commesso ai suoi angeli la cura di te, ed essi ti porteranno sulle mani, affinchè non inciampi talvo;ta col tuo piede nella pietra. Gesù gli disse: Sta anche scritto: non tenterai il Signore: tuo Dio. Di nuovo il diavolo lo menò sopra un monte molto elevato; e fecegli ’vedere tutti i regni dei.’ mondo, e la loro ma gniftcenza, e gli disse: Tutto questo io ti darò, se prostrato mi adorerai. Al.lora Gesù gli disse: Vattene, Satana, imperocchè sta scritto: Adora il Signore Dio tuo, esservi Lui solo. Allora il diavolo lo lasciò, ed ecco che se gli accostarono ’gli angeli, e lo’ servivano. (.MATTEO, cap. 4’. Pensieri. Quando L’Apostolo volle sintetizzare quanto v’h nei mondo di contradicente all’ideale, cristiano, scrisse quelle parole, che avranno sapore eterno, giacche rispondono ad una eterna verità. Tutto che è nel. mondo (qui parlasi ai quel mondo, che Cristo definì posto netta maiignita e nel paccato) e o concupiscenza d’occh., o di.carne, o superbia di vita. postolo richiama a questi tre sentimenti grinliniti e’ vari a.tceggiaineini dell’esistenza mondana. come a ’ tre fonti, culle quali tinto dirama ed origina. E per vero l’avversario di Dio tenta Gesù — quasi fosse uno àe, mondani — sotto questi tre aspetti. Nei senso: non erà la richiesta di quel semplice e sufficiente pane quotidiano, che noi domandiamo a Dio, che Satana voieva: no: era la frase ipocrita con cui chiediamo al comodo, it lusso, il soddisfacimenlo — .non dei. bisogni — ma delle passioni umane._ Dante stesso descrive l’umane passioni nella lupa la melica, che dopo li pasto ha più fame di pria. Nella ambizione:,Nel salto dal tempio — audaci senza pari, suda a Dio, che avrebbe dovuto metter ti a piedi gli ’angeli — Satana cice il desideri umano di gloria, di rumore, di potenza. Invita l’uomo a ceiebrare i proprii trionfi, andare unicamente: e solo sulle sue forze, colle quali rovescierà que. ie leggi di natura, che sono da Dio 1 l’uomo dei ’non- do, che tenta rovesciare D.o, e porsi al suo posto. Nella sete d’oro e potenza. Troppo evidente: innanzi alla seduzione dell’oro, del dominio, Satana_ sa di tutto ottenere dall’uomo, ed a Cristo stesso — che egli non sa ancora Dio — butta la frase insolente: si cadens, adoraveris.me! E per vero 1 uomo non cristiano, ’il mondano, Don ha nè può avere altre aspirazioni:.fa sua vita -1 piacere: questa è la sua sola divinità: a questa ab. bassa e sacrifica e l’arte più pura, ed il meglio delle sue energie: assicurarsi il piacere sotto ogni forma è il caposaldo del suo programma. Dopo il piacere, la glor.a: il mondano, che idolatra il senso e la materia, non può e non sa rinunciare al piacere del soprasensibile, dell’ideale, ed allora chiede la gloria, la fata meravigliosi che apparta dalla collettività, dal numero, dal volgo soggioga i pochi, seduce i generos.. L’oro e la potenza: l’uno assicura il piacere, l’altra è l’effetto della gloria: nessuno v’ha che ai ha" j, ’gliore dell’uno, al fastigio dell’altra non si chini e non pieghi. Rinuncia alla vita chi rinunca a questo: solo Mieto e fidente rinuncia Cristo a cui noli giova il piacere, che disprezza la falsa gloria, che trova troppo debole là vantata potenza dell’oro. [p. 71 modifica]Ai concetti del mondo — diametralmente opposti rispondona i concetti della vita cristiana. Alla triplice concupiscenza la triplice negazione della -forza cristiana. Il cristiano sa che le sue passioni — originarie dal cielo e fatte pel cielo — non debbono avere per oo-getto le cose di quaggiù. Debbond servirei, dobbi::debbono essere d’impaccio, mo usarle, ma non piameno poi impedire l’ascesa dello spirito. Or cere abbassa., carca, aggrava: non è dal piacere che sgorgarà la spiritualità, il distaeco, il volo leggero: i fumi del, piacere annebbiano mente e cuore, mentre questi si illustrano e riscaldano al sole divino. Non può desiderare la gloria umana il vero cristiano, poiché ogni gloria, che noi, usurpiamo, noi la togliamo a Dio stesso. E poi l’umana vera gloria? Non è più leggera dell’aria e del vento? Non è più mutabile? Perchè disprezzare l’eterno per il caduco? Il vero cristiano adora Dio! A quest’adorazicne tutto sottopone e sacrifica anche... se stesso! Il cristiano — per realizzare il contenuto religioso -- deve sopprimere l’io umano, deve togliere in una continua abnegazione.quanto è personale per dare luogo a quanto più è possibile di... divino. Allora solo verificheremo quello che fu preghiera di Cristo, programma suo: divenire con lui e col Padre una sola cosa. E’ duro; in certe occasioni è obbligatorio l’eroismo... ci sentiamo di fare? Si?... Na!! ci pare impossibile? Guai a chi si rivolge indietro!... B. R. ‘’

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La conrerenza vesuviana all’Istituto dei Ciechi

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Come era stato annunziato, il giorno 2 I, ebbe luogo nel salone di via Vivajo la conferenza del prof. Malladra a beneficio della «Società Lombarda per el bene dei Ciechi». Il pubblico veramente distinto affollava il bel salune per udire l’uomo vesuviano, quello che seppe compiere il grande ardimento, l’esplorazione del era Cere vulcanico. Chi conosce l’immane baratro che vaneggia in quel chiostro tutto nero e di color ferriigno, dalle pareti quasi a picco e qua e là pendenti a strapiombo, può misurare la magnifica audacia del Malladlia quando si avventurò la prima volta alla fune, che doveva guidarlo giù per il terribile burrato. La conferenza, ascoltatissima, dopo avere illustrato la montagna nera dalle basi che toccano la marina, ai fianchi formati da correnti laviche d diversa data, all’Osservatorio accampato in vedetta sul monte Somma, condusse gli uditori verso la corona del Vesuvio, e poi descrisse minutamente la manovra atletica della discesa per le pareti della voragine. I muraglioni d: lava metallica, le fumarole isolate 0 disposte in battleria, gli scoscendimenti pericolosi da

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cui è un perpetuo precipitare di proietti bruni, le conoidi di deiezione, le spaccature esalanti acido carbonico e cloridrico e fumi sulfurei, tutto questo mondo di fenomeni tartarei venne rievocato con parola ornata dal conferenziere, mentre le proiezioni luminose commentarono mirabilmente il resoconto dello sc-enziato. Il quale, dopo la prima prova, volle arrischiarsi, una seconda, per esplorare la bocca di sprofondamento, che si era formata nella scorsa estate, e che va ritenuta come indizio di un non lontano risveglio ciel vulcano. L’uditorio dimostrò al prof. Malladra tutta la sua. ammirazione, salutandolo con grandi applausi; assai soddisfatto di aver potuto contribuire ad un’operà di bene, procurandosi in pari tempo una così nobile emozione. Era pur giusto che il Vesuvio entrasse un Tio’ nella conoscenza dei milanesi; perchè oggi la vigilanza e lo studio di questo italico vulcano è affidata all’illustre abate Mercalli, un milanese appunto, la coi fama come vulcanologo è nota nel mondo degli sp. studiosi.

Per la imminente Quaresima L’antica casa Editriee Arciv. Ditta Giacomo Agnelli in Milano, Via S. Margherita, 2 — ha posto in vendita in veste nitida, una nuova edizione dell’aurea operetta del Padre Elia. Avrillon dal titolo Del modo di passare santamente la Quaresima, la quale merce le solerti ed amorose cure del Rev. P. Pio Mauri, Barnabita, fu compendiata in modo da rispondere veramente ai bisogni dei tempi moderni. Infatti, gli atti pratici e le meditazioni sulla Passione di Gesù Cristo per ogni giorno della.Quaresim4, sono semplici, brevi e chiare in modo che non stancano là mente del pio lettore.

Al Salone dei Ciechi A favore della Cura marina supplementare per le giovani povere scrofolose — sotto la presidenza delle distinte signore Maria Brugnatelli Gallavresi e Lucia Contini Anselmi — nel Salone dell’Istituto dei Ciechi — Domenica 8 Marzo, alle ore i6 si darà un attraentissimo concerto vocale e istrumentale, col concorso di signore e signorine, di maestri e filarmonici assai noti nel campa dell’arte dei suoni. Sarà una bella festa artistica e benefica I biglietti d’ingresso — a L. 2 — si potranno avere anche nell’atrio del Salone.