Intorno ad una raccolta di termini locali attinenti ai fenomeni fisici ed antropogeografici da iniziarsi nelle singole regioni dialettali d'Italia/Appendice

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APPENDICE


APPUNTI PER UNA RACCOLTA DEI TERMINI FISICI ED ANTROPOGEOGRAFICI

della regione alpina veneto-trentina1


1. GEOGRAFIA FISICA.

A. Il terreno. — I. MORFOLOGIA OROGRAFICA.

Bèc — Forma caratteristica di cima nuda simile al becco dritto di certi uccelli: ha le pareti con inclinazione maggiore alla base che verso la cima.

Boa — Dilamazione di terreno cretoso misto a ghiaia o sassi, prodotto da forte inbevimento d’acqua.

Boàl — Botro, borro, vallone erto a pareti ristrette.

Boca — Valico alpino molto stretto formato da una profonda incisione nel crinale di un alta montagna e fiancheggiato da roccie nude assai scoscese — B. de Brenta, etc. (A.) V. Fig. 1.

Bocheta — diminutivo di Boca tanto per le dimensioni dell’incisione quanto anche per le valli che mette in comunicazione — B. Gaiarda, B. dei Masòdi (nel gruppo di Brenta) (A.) V. Fig. 2.

Busa — Dolina depressione nella roccia calcarea di forma più o meno rotonda e di varia profondità. Vedi Cadìn, Calderón, Dolàz, Foiba, Fonda, Ingioitidor, Lama, Lora, Lunta, Piaya, Piria, Posa, Scudela, Slunta, Sperlonga.

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Cadìn — Avvallamento circondato da alte e ripide montagne così di formare un immenso catino roccioso; assai frequentemente è usato nel signif. di dolina.

Calderòn — Dolina di grandi dimensioni.

Camìn — Termine alpinistico col quale si denota una stretta incassatura tra le pareti quasi verticali di una montagna.

Campanìl — Forma caratteristica di cima isolata con pareti a piombo con punta accuminata simile a campanile — C. de Brenta.

Canal — Barranco, fossa, valle profonda dovuta all’erosione.

Canalòn — Canale di dimensioni considerevoli, formato dalla confluenza di varî canali.

Canón — V. Canal.

Castél — Forma di cima a pareti verticali e con una piccola spianata sulla vetta. — C. de Brenta.

Castelét — Diminutivo di Castel. — C. dei Masòdi,

Çengia — Stretto risalto della roccia, orizzontale od inclinato in una parete ripidissima a picco o strapiombante, per il quale si ascende o si traversa da un fianco all’altro di un massiccio (A.).

Çengio — Pendio ripidissimo, franoso. — C. roso (sopra Castel Pietra. Val Lagarina). Significa anche roccia, macigno.

Çimirlo — Valico pianeggiante, sella.

Cornét — Diminutivo di Corno.

Cornìs — Orlo, per lo più di ghiaccio, che sporge dalla cima di una montagna.

Corno — Forma di cima a guisa di corno di rinoceronte, a pareti più inclinate alla vetta che alla base.

Costa — Falda della montagna.

Costón — Nervatura dorsale o costale alquanto uniforme di una catena di montagne; dicesi di preferenza di quelle nervature che sporgono nude sopra i piani ondulati dei ghiacciai. Usasi anche come accrescitivo nel senso di costa (A.).

Covel (còel, còal) — Rupe che strapiomba con incavo più o meno grande che può offrir riparo delle intemperie. — C. dell’ors (sopra il lago di Cei).

Cròda — La parte più brulla di una cima montuosa — C. del lagoC. del CamìnC. di Valbona (nel Rosengarten).

Cròz — Rupe, macigno.

Crozón — Accresc. di cròz.

Dènt — Forma caratteristica di cima che assomiglia a un dente ed è stroncata alla sommità. — D. del Çimòn (nella Pale di S. Martino).

Dolàz — Dolína di grandi dimensioni.

Dòs — Collina poco scoscesa, dosso.

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Dosón — Cima di montagna con profilo rotondeggiante.

Foiba — Dolina — V. Busa.

Fonda — Dolina — V. Busa.

Forca (Forçela, fórcola, sforçela, sfórcola, forcolòt) — Valico alpino nel crinale d’una catena che affetta in profilo la forma di una forca o di una forcola di remo. Si distingue dalla bocca per essere più larga e per avere i fianchi meno ripidi (A.) V. Fig. 8.

Forno — Caverna di piccole dimensioni, il cui foro d’entrata ha l’aspetto d'un'imboccatura di forno: i forni si trovano aggruppati ed allineati — Forni di Fioca, di Sotosas, di Piaz (nella valle della Frica sopra Terlago).

Gana — Nei dintorni di Terlago si indicano con questo nome i Campi di Karren forme di corrosione sulla superficie del calcare, consistenti in un alternarsi di solchi longitudinali stretti e profondi ed in croste o colmi alti e sottili.

Giarón — V. Grava.

Giog — Valico alpino nel crinale di qualche catena principale o secondaria che somiglia in profilo al giogo dei buoi: è un insenatura più distesa di quelli della forcella (A.) V. Fig. 4.

Cesare Battisti - Intorno ad una raccolta di termini locali attinenti ai fenomeni fisici ed antropogeografici da iniziarsi nelle singole regioni dialettali d'Italia, 1898 (page 9 crop)

Gola — Valle aspra, stretta tra i monti.

Grava — Conoide di deiezione composto di materiali detritici, molto inclinato e addossato alle pareti di un monte.

Gravón — Accresc. di grava.

Gropa — Crinale di una catena con profilo longitudinale unito ed uniforme, o sezione trasversale con versanti non troppo ripidi (A.).

Ingiotidór (Ladino Inglotidors) — dolina (Sette comuni) — V. Busa.

Is’cia — Terreno sabbioso lungo un corso d’acqua o nel pieno letto, messo a cultura di recente.

Lama — Dolina (Cansiglio). — V. Busa.

Landro — V. Covel.

Laste — Piani leggermente inclinati di roccia nuda.

Lastoni — Accresc. di Laste.

Lavín — V. Slavín.

Lora — Dolina (Sette Comuni) — V. Busa.

Lunta — V. Slunta (Sette Comuni).

Maroca — Ha lo stesso significato che Slavini, colla differenza che il piano su cui è sparsa non ha un’inclinazione costante.

Marogna — Terreno nudo, sterile o incolto sul quale s’alternano roccia, vegetazione e sassi (A.).

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Òmeni — Colonne conico-piramidali composte di ciottoli e sfasciumi di roccia fortemente cementati con argille e coperti di grandi massi che danno loro l’aspetto di funghi: si trovano allineati lungo le valli — O. de Segonzàn (Valle dell’Avisio).

Piaja — Dolina a forma di piatto (Cansiglio). - V. Busa.

Pala — Forma speciale di cima-caratteristica delle Alpi dolomitiche che assomiglia a una pala. Con questo nome si designano anche certi prati molto inclinati, ricchi di vegetazione esposti a considerevoli altezze — P. de San Martin.

Paleta — Dimin di Pala.

Palón — Accr. di Pala.

Pas — Largo valico sullo spartiacque di due valli importanti. — P. del Tonal. V. Fig. 5.

Pian — Estensione pianeggiante, spesso non tanto in sè o nei suoi particolari quanto in relazione alla pareti che la circondano — P. dei MasodiP. de le stue. (Pale di S. Martino)

Piria — Dolina (Sette Comuni). — V. Busa.

Piz — Forma caratteristica di cima, molto accuminata, con inclinazione uniforme dalla base alla cima — P. del Lec de Boè (Alpi Fassane) — P. de Sagron (Vette Feltrine)

Poza — Dolina di grandi dimensioni — P. tramontana (Gruppo di Brenta)

Prògn — Profondo alveo di scolo nell’altopiano dei Tredici Comuni. P. d’Ilasi.

Roca — Cima con pareti nude a piombo e con una spianata sulla vetta.

Rocheta — Dimin. di Roca.

Scafa — Sinonimo di Çengia.

Schena — Spartiacque di una catena regolare con versanti dolci.

Scudela — Dolina V. Busa.

Sela — Valico con pendenze più dolci di quelle dal giog, meno ampio del pas e simile in profilo a una sella di cavallo V. Fig 6.

Sfulmen — Campanile frastagliato ed eroso — (S. de Brenta).

Sforçela — V. Forçela.

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Slavín — Distesa ragguardevole, leggermente inclinata, di massi e pietrame dispersi irregolarmente a collinetto, dighe, spianate e vallicelle — S. de Marco. (Val d’Adige).

Slunta — dolina (Sette Comuni) V. Busa.

Spala — Contrafforte.

Sperlonga — Dolina — V. Busa.

Tana — Piccola caverna.

Tapa — Tacca, sporgenza nella roccia perpendicolare.

Tof (Tov) — Canalone naturale nei ripidi pendii della montagna, con forte inclinazione, pel quale si fanno scivolare nell’inverno gli alberi tagliati (bora). — V. Menador fra le voci attinenti all‘antropogeografia.

Vai, Vaione — V. Prògn.

Valaza — Valle franosa.

Valón — Valletta profonda ed erta in cui scorre acqua solo dopo la pioggia.

Val persa — Valle a cul di sacco, vallo cieca.

Vedreta — Ghiacciaio in genere (valli Trentine).

Zanca — Gomito, brusco mutamento di direzione d’una valle, d’una catena di montagne, d‘una strada.


II. IDROGRAFIA


Assat — Denominazione di torrente in Val di Ledro.

Balerina — Terreno mobile sopra una porzione di palude, pollino.

Bombózer — Acquitrino, terreno d’infiltrazione.

Crèp — Detonazione che si sente spesso nella regioni dei ghiacciai nell’atto che questi si fendono. Per il ghiaccio dei laghi questa detonazione dicesi urlo.

Fontanile — Denominazione generica (usata nel Veneto a nel Milanese) che si dà ai canali artificiali a scopo d’irrigazione agricola.

Lagostèl (Lagustèl) — Laghetto paludoso in periodo d’essiccamento, coperto di canneti — L. de Pinè (Valle del Fersina).

Palustèl — Paludetta semiessiccata.

Pisanro — Cascatella d’acqua sottile, ma alta.

Pisadora — Cascatella.

Rif — Rio, rivo.

Sèra — Briglia di torrente. — S. de Pont Alt (presso Trento).

Sortiva — Sorgente.

Stua — Equivale a briglia in Val d’Avisio.

Torbera — Torbiera.


B. Il clima.

Andèr — Brezza di valle equivalente ad òra così chiamata dagli abitanti della riviera meridionale del lago di Garda, perchè propizia alla partenza.

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Òra — Brezza di valle che spira da S. a N. sul Garda dalle ore 10 circa fino alle 16-17. Corrisponde all’inverna del L. d’Orta e del L. Maggiore e alla breva del L. di Lugano e di Como. L’òra si fa sentire in tutto il Trentino.

Paesàn — Con questo nome a Torbole (sul Garda) si chiama la brezza di monte, detta su tutto il lago sovèr.

Revèrs (A) — A bacio.

Sovèr — Brezza di monte che spira da N. a S. sul lago di Garda durante la notte dopo il tramonto fino alla levata del sole. Corrisponde alla tramontana del L. d’Orta e del L. Maggiore e al tivano dei laghi di Lugano e di Como.

Solìv — A solatìo.

Vinesa — Vento che spira sul Garda proveniente da Est (da Venezia).


2. ANTROPOGEOGRAFIA.


Antana — Rezzuola corta a forma rettangolare senza sacco. Serve sul Garda per la pesca delle trote e dei lucci.

Acaròl — Sciabica che sul Garda si usa per la pesca delle alborelle.

Arcone — Bertovollo formato da una serie di imbuti nei quali il pesce entra facilmente ma non esce più. Si usa sul Garda per la pesca delle anguille, delle tinche e dei lucci.

Alpe — Cascina, alpe. — V. Casera, corte, malga, mont.

Alzér — Argine di fiume o torrente.

Bait, baita, baitèl — Capanna costrutta con muri o legname, senza finestre, con un piccolo pertugio. Serve di abitazione ai pastori e ai boscaioli.

Bando — Bandita.

Barchesa — Capannone, specie di ripostiglio di una qualche grandezza.

Bartavèl — Bertovello usatissimo sul Garda, per la pesca delle alborelle.

Bond — Cateratta.

Brènz — Vasca artificiale di media grandezza per raccogliervi l’acqua vicino alle sorgenti. — B. di Lavazè (val di Fiemme).

Cao da mont — In Val di Non significa bivio, largo o simile donde si ascende da un monte.

Campivol — Piazzale prativo, piano o poco inclinato, recinto da siepi di legname greggio, che si trova in vicinanza dei casolari delle malghe e che serve a tenere unite le mandre durante il tempo che non vanno al pascolo (A.).

Casèra — La malga, considerata come luogo dove si fa il cacio.

Cavezaia — Redola dei campi.

Cimegio — V. Menador.

Colmèl, colomèl, columèl — Frazione di villaggio.

Corte — Cascina.

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Dindana — Lenza che si usa per pigliar la trote, i lucci e i carpioni nel Garda.

Fedaia, federa — Sito dove si trovano la stalle delle pecore e le capanne dei pescatori (Val di Fassa).

Frata — Campo situato nelle località più alte coltivabili, sterile, di recente dissodato con molta fatica.

Gratarola — Sentiero a pendio ripidissimo sulla quale bisogna camminare quasi a carpone.

Mas — Frazione, gruppetto di case — V. Colmèl.

Malga — Cascina di montagna in generale.

Menadór — Sentiero erto per cui si fanno scivolare gli alberi tagliati (bore) specialmente quando c’è la neve. — M. de Levico. — V. Tof.

Mont — Malga, cascina (in Val di Fassa).

Omenét — Mucchio piramidale di sassi che serve da segnale nei sentieri di montagna.

Paserela — V. Piana.

Pausa — V. Polsa.

Pedagno — V. Piana.

Piana — Palancola, trave attraverso gora per uso di passare.

Polsa — Punto determinato di una via al termine di un’erta dove i montanari sostano per riposare.

Pontara — Erta, salita forte.

Port — Chiatta.

Remàt — Rezzuola lunga per pigliar le alose nel Garda.

Rosta — Argine, briglia.

Sciaola — Rezzuola corta per pigliare le alose in fregola (Garda).

Sera — Briglia di fiume o torrente.

Scortarola — Scorciatoia.

Sovioh — — Parte alta di un paese (in Val di Non).

Stelo — Galleria, grotta artificiale (in Val di Fiemme).

Stua — Briglia (in Val d’ Avisio).

Tabià — Fienile.

Teriòl (Livinallongo) Triol (C. di S. Lucia). — V. Trozo.

Tóf (tov) — Canalone naturale che serve allo stesso scopo del Menador.

Tòm — Argine. — T. de l'Ades.

Tresendol — Sentiero. (Val di Non).

Trozo, trozet — (Val di Fiemme). Sentiero.

Usara — Caterrata.

Valanoher — Sciabica da trote. Si usa dai pescatori dal Garda.

Villa — Frazione di paese.

Zàmbel — Briglia di torrenti.

Zanca — Gomito, brusco mutamento di direzione di una strada. Dicesi anche della risvolta improvvisa di una valle o di una catena.

Zata — Zattera, collegamento di travi, alberi o pennoni con tavole inchiodate sopra, che serve di galleggiante per parecchi usi.

Zeta — Zig zag di una strada.



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Estratto dagli Atti del III Congresso Geografico italiano Firenze 12-17 aprile 1898









Tipografia M. Ricci. - Firenze, via S. Gallo, 31.

  1. Nel compilare questi apparenti mi sono valso, oltrechè delle mie note, anche delle opere già citate dell’Appollonio, dell’Istituto Geogr. Milit. austriaco o inoltre del lavoro di A. Garbini, Osservazioni e dati statistico-economici sui pesci e sulla pesca del Benaco; Verona, 1897, e di alcune note gentilmente comunicatemi dal prof. L. Cesarini-Sforza. Dell’Apollonio in modo speciale ho usato largamente, e segno colla lettera (A.) le definizioni testualmente riportate dalla sua raccolta. Da tutti gli autori citati ho però preso soltanto quei termini il cui uso ho potuto verificare io stesso.