Io non fra gl'Indi a ricercar tesori

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Io non fra gl’Indi a ricercar tesori Intestazione 2 maggio 2023 75% Da definire

Tre di Castalia Ninfe Ond'è l'inclito suon, che sì repente
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni eroiche di Gabriello Chiabrera


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XLV

PER LO MEDESIMO.

Io non fra gl’Indi a ricercar tesori,
     Anzi alle foci di Castalia varco,
     Onde men riedo carco
     Di belle palme e di non vili allori,
     5E con man liberal ne mando altere,
     Ad onta dell’obblío, l’alme guerriere.
Or quale accorto predator di carmi
     Sue nobil prove a celebrar mi chiama?
     Uno che amabil fama
     10Cerca tra’ rischi e tra l’onor dell’armi;
     E di vera fortezza anela i pregi,
     E cresce gloria di Fiorenza ai regi.
Sceso con asta da’ gelati monti
     Real guerriero1 di regnare indegno,
     15Arso d’aspro disdegno,
     Usò sprezzare incoronate fronti,
     Ed alla forza ed all’insidie vôlto
     Empieva all’Austria di cordoglio il volto.
Qual fuor degli antri suoi tratto a battaglia
     20Ben chiomato leon per val d’Atlante
     Con unghie di diamante
     Contra lo stuol de’ cacciator si scaglia;
     Tal chiuso in armi d’atro sangue asperse
     Era l’altier fra le falangi avverse.
25Ma qual fra’ lampi e tuoni onda silvestre,
     Che per distrutto gel corra orgogliosa.
     Che non campagna erbosa,
     Ma seco tragga al mar boscaglia alpestre,
     Contra lui mosse il mio Signore, e scôrse
     30Caderlo a terra, onde mai più non sorse,
Arno, qual prole i figli tuoi simiglia?
     Un di Megera al Vaticano infesta
     Gl’inferni impeti arresta,
     L’altro spiegando al ciel Croce vermiglia
     35Spezza le prore del tiranno Eóo,
     E solca trionfando il mar Mirtóo.
A’ chiari merti di sì gran virtude
     Leggiadra forma le mie man daranno,
     Allor ch’elle verranno
     40Sulla tebana delle Muse incude;
     Oggi si dica a’ regnator mortali,
     Che gli aurei scettri in loro man son frali.

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L’oltraggioso signor, che a’ rei pensieri
     Stimo vergogna tener stretto il freno,
     45Che là ’ve corre il Reno,
     E là ’ve l’Istro si sognava imperi,
     Nè conoscea confin per sua possanza,
     Tanto l’inebbriò dolce speranza!
Ove è sparito? oh da notarsi istoria!
     50Vibra l’acciar, vassene altero in faccia,
     Urta, sfida, minaccia,
     Disperde squadre, e sul gridar vittoria2,
     Iddio con ira appena il guarda in viso,
     Che fulminato egli trabocca anciso.
55Principi scelti a ben guidar le genti
     Quaggiù, siccome ognun, voi sête vermi;
     In van cercate schermi
     Contra i celesti colpi onnipotenti;
     Udite, o grandi, non indarno io parlo:
     60Solo vincesi Dio con adorarlo.

Note

  1. Gustavo Adolfo re di Svezia che nella guerra dei trent’anni fu in Germania sostenitore de Protestanti contro l’imperatore Ferdinando II.
  2. Allude alla battaglia di Lutzen, vinta da Gustavo, che vi rimase ucciso.