Istoria delle guerre persiane/Libro primo/Capo XX

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CAPO XX.

Ellisteo, re d’Etiopia, muove guerra agli Omeriti, ed uccisone il re, dà il trono al cristiano Esimifeo. — Ribellione dei popoli contro il nuovo monarca, suo imprigionamento, e scelta di Abramo, schiavo d’un cittadino adulita, a succedergli nel regno. — Ellisteo indarno prende a guerreggiarlo. — Ambasceria di Giustiniano presso gli Etiopi e gli Omeriti. — Sua trista riuscita.

I. Non compiutasi ancora la guerra di Persia, Ellisteo, re degli Etiopi, cristiano, e di sua religione zelantissimo, inteso avendo che gli Omeriti, popolo di contro all’Etiopia, dall’altra ripa del mare, e pressochè tutto giudeo o pagano, avvolto dir vogliamo negli errori e nelle superstizioni de’ Greci, non rifinavano mai di scorrazzare tra’ vicini cristiani, allestì un’ armata navale, ed approdatovi con molte truppe diede loro battaglia, vinseli, ed uccisone il re, surrogògli Esimifeo, omerita di schiatta e seguace de’ suoi riti, imponendogli non so che annuo tributo a pro degli Etiopi. Se non che i Guiati ed altre masnade avvezze ai ladronecci nel tornare indietro abbandonaronlo, preferendo rimanersi co’ vinti possessori di fertilissime terre.

II. Trascorso però breve tempo que’ popoli levatisi contro di Esimifeo e rinchiusolo in istretto carcere posero in trono altro individuo nomato Abramo, professante pur egli i dommi cristiani e schiavo di tal [p. 108 modifica]romano stabilitosi in Aduli, città di Etiopia, per esercitarvi la mercatura.

III. Ellisteo adunque alla notizia dell’avvenuto, mise in punto tre mila guerrieri, ed inviolli sotto gli ordini d’un suo affine a gastigare l’oltraggio fatto ad Esimifeo. Ma pur essi, allettati dalla ubertà dell’omeritico suolo, più non curaronsi di ripatriare, e venuti ad un segreto parlamento con Abramo uccisero nella pugna il duce loro, e quindi passarono alle truppe nemiche. Il re degli Etiopi allora disdegnando tanta perfidia vi mandò un nuovo esercito, il quale toccato avendo una sconfitta fu nella dura necessità di subito ritirarsi. Bastò all’etiope monarca il danno sofferto per non guerreggiare più oltre gli Omeriti, e morendosi poco di poi fornì mezzo ad Abramo di rassodarsi tranquillamente nel regno col pagare annuo tributo al successore di lui; ma tali bisogne accaddero in progresso di tempo.

IV. Nel mentre che Ellisteo governava gli Etiopi ed Esimifeo gli Omeriti Giustiniano spedì loro un ambasciadore nomato Giuliano, per averne soccorso, in virtù dei mutui legami di religione, contro i Persiani. Consigliava inoltre i primi di comperare la seta indiana e venderla poscia ai Romani, il quale commercio assai varrebbe loro, quando per lo contrario la gente sua riporterebbene l’unico vantaggio d’uscire della necessità d’inviar danaro ai proprj nemici. Esortava finalmente gli Omeriti a riporre il fuggitivo Carso nella filarchia de’ Maddeni, ed a scorrere armatamano la Persia con esercito di lor nazionali e di Romani. La prosapia di Carso era stata in addietro al possesso di [p. 109 modifica]quella magistratura, ma egli, valentissimo nella guerra, ucciso avendo alcuno del sangue di Esimifeo potè a stento campar la vita nel deserto.

V. I due monarchi sebbene aderissero alle brame dell’imperatore non attesero poscia nessuna delle promesse fattegli; conciossiachè era cosa al tutto impossibile agli Etiopi il negoziare di seta cogli Indiani, avendovi ognora ne’ porti loro mercatanti di Persia in aspettazione delle navi cariche di esso genere per acquistarlo. Sembrava eziandio agli Omeriti gravissimo cimento quello di trascorrere una immensa regione e priva di abitatori per condurre le truppe a combattere un popolo sopra ogni credere agguerrito. Ed Abramo avvegnachè soventi promettesse a Giustiniano d’assalire la Persia, una sol fiata, e ben presto retrocedendo, mosse coll’esercito a quella volta: di tal fatta gli Etiopi e gli Omeriti portaronsi co’ Romani.