Juvenilia/Libro V/A un poeta di montagna
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Giosuè Carducci - Juvenilia (1850)
Libro V - A un poeta di montagna
◄ | Libro V | Libro V - A un geometra | ► |
LXIX.
A UN POETA DI MONTAGNA
Nascesti dentro d’un secchion da latte,
E a scrivere imparasti in una bótte,
Accordando le rime irte ed astratte
4A lo scoppiar de le castagne cotte.
A quelle rime strampalate e matte
Sentironsi a bociare asini e bòtte,
Le secchie vomitaron lor ricotte,
8E i tegami pugnâr con le pignatte.
Allora crocitando un solreutte,
Salisti in Pindo pien di boria il petto;
11Ma Febo ti legnò come un Margutte.
Tu montato in arcion d’un somaretto,
Ti preparavi a le future lutte,
14Con un orso scudiero al fianco stretto:
E d’uno scaldaletto
Difeso, urtasti di tutta baldanza,
17Ma il ciuco ti buttò senza creanza,
— Per legge d’eguaglianza,
Ragliandoti su ’l muso a ritornelli,
20Bestie non portan bestie; e siam fratelli.—