L'altra libertà/Chi era Emanuele Casalini

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Chi era Emanuele Casalini

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Chi era Emanuele Casalini
Il Premio letterario “Emanuele Casalini” Comitato d'onore


Tutti coloro che l’hanno conosciuto ricordano di Emanuele Casalini il carattere mite, l’affabilità nel conversare, l’elegante compostezza del comportamento. Quelli che hanno avuto con lui più stretti rapporti di lavoro, sia nello spazio della scuola, in cui lui è stato per molti anni professore di letteratura italiana e poi preside, sia in quello più movimentato dell’attività sociale e politica, che lo ha visto a lungo attivissimo consigliere comunale, hanno avuto agio di apprezzare in lui da un lato la raffinata sensibilità estetica, maturata in un lungo, vivo e sistematico rapporto con la grande poesia, dall’altro l’illimitata disponibilità per i problemi umani, fossero quelli del giovane studente angustiato da un inserimento non del tutto agevole nell’ambiente scolastico, o quelli del comune cittadino alle prese con le esigenze del vivere quotidiano, o, ancora, quelli del recluso afflitto dalla sua esistenza solitaria, atomistica, senza grazia di cielo, di libertà e di amore.

Questo strenuo impegno sociale era in lui informato alla più genuina sostanza dell’insegnamento evangelico. Uno degli atti più rispondenti al suo carattere e ai suoi principi è stata l’istituzione, all’interno della Casa di Reclusione di Porto Azzurro, di una sezione dell’Università delle Tre Età - Unitre, non certo con lo scopo di elargire cultura, di cui del resto molti reclusi sono tutt’altro che privi, ma con quello, molto più alto anche se meno appariscente, di creare un rapporto umano, un tramite fra la solitudine e la socialità. Emanuele Casalini avrebbe potuto far sua la grande frase che un commediografo romano, Terenzio, pose in bocca a un suo personaggio. Homo sum: umani nil a me alienum puto (“Sono un uomo: niente di umano considero estraneo a me”).

Luigi Alberto Mascia