La donna di garbo/L'autore a chi legge

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L'autore a chi legge

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Lettera di dedica Personaggi

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L'AUTORE

A CHI LEGGE.

Q
UESTA1 è la prima Commedia di Carattere da me disegnata e intieramente scritta, senza lasciar a’ Comici la libertà di parlare a talento loro, come in quel tempo comunemente accostumavano. Quando principiai a dare alle stampe le Comiche mie Rappresentazioni2, a questa siccome alla primogenita, diedi la precedenza, e stabilito aveva di seguitare coll’ordine istesso la produzione dell’altre ancora. Accadde poi, che mi venne in mente quella Commedia comporre, che il Teatro Comico è intitolata, e che per natura sua, sendo quasi Proemio delle Commedie, alle altre tutte3 dovea precedere4), e per ragione di quella ho poi alterato l’ordine dell’altre; e questa che era la prima, è divenuta ora la trentesima terza5.

Due difetti sono stati da’ Critici imputati a questa Commedia; l'uno, che il carattere principale della Donna di Garbo sia fuor di natura, avendola fatta comparir troppo erudita e troppo di varie scienze informata; l’altro, che non le convenga il titolo di Donna di Garbo, facendo ella la parte piuttosto di lusinghiera e di adulatrice6.

E in quanto al primo: Egli è vero che tra noi pochissime son quelle Donne, che tanto studiano, quanto dimostra averlo fatto la mia Donna di Garbo, ma finalmente non è cosa impossibile. Quando io mi metto a scrivere una Commedia7, cerco in natura se si può dare, se è verisimile che si dia quel tal carattere da me preso di mira; e se naturale e verisimile sia tutto quello che al carattere stesso attribuisco. Chi è quegli che abbia coraggio di affermare non darsi delle Femmine dotte e virtuose? Lo smentirebbero tutte quelle [p. 424 modifica]sagge ed erudite Signore, che si ammirano anche a’ dì nostri in Bologna principalmente, ed in Venezia, e in tutte quelle altre parti d’Italia dove io sono stato, e finalmente in tutta l’Europa. Mi potrebbero opporre in risposta, che se è difficile che si dia una Femmina dotta, cresce la difficoltà, essendo la mia Donna di Garbo una povera figlia di una miserabile Lavandaja. Ma gl’intelletti8 non si misurano dalla nascita, ne dal sangue, e anche una Femmina abbietta, la quale abbia il comodo di studiare ed il talento disposto ad apprendere, può erudirsi, può farsi dotta9; il che suppongo io essere accaduto nella mia Rosaura, appunto per esser figlia di una Lavandaja che serviva10 agli Scolari e a’ Maestri della Università di Pavia, alcuno de’ quali, invaghito forse del bello spirito della Fanciulla, la può aver resa ammaestrata ne’ buoni principi e chi ha talento, passa facilmente di studio in studio, e una scienza serve di scorta all’acquisto di un’altra. Ma non ho debito di rendere un esattissimo conto di tutto ciò ch’è nato prima del nascere della mia Commedia, per la cui principal azione ho ritrovata una Femmina di varie dottrine e scienze informata, e su tale sistema di carattere particolare ho formato il mio lavoro.

Con più forte11 impegno, e maggiore soddisfazione risponder vorrei a quei delicati, i quali non si appagan del titolo, dicendo essi che una Femmina per esser Donna di Garbo ha da dire la verità, non ha da secondare le altrui pazzie, non ha da acquistarsi credito coll'adulazione, nè ha finalmente da servirsi di mezzi pericolosi per conseguire uno Sposo. A questi tali risponderei francamente, che se per Donna di Garbo intendono una Donna sincera, savia, accostumata, e che l'Eroismo anteponga all’Amore, per tale certamente non presento la mia12. Intendo di rappresentare il carattere di una Femmina, la quale, benchè dotta, pure è soggetta a tutte le umane passioni; delusa nelle sue speranze, ingannata dalle altrui promesse, e tradita nel proprio onore,13 mette in opera tutti que raggiri, che [p. 425 modifica] suggeriti le sono dal fecondo14 suo spirito, e da quelle varie dottrine e cognizioni di cui è ella adorna, e giunge finalmente a cogliere nel segno propostosi, ed a rendersi contenta nell’acquisto d’uno15 Sposo, che le si deve a riparo della propria riputazione. Ne sembrami poco per una Donna, che dopo aver ottenuto l’intento suo, pubblicamente si disdica di tutto ciò che nel tempo de’ suoi raggiri ha avuto occasione di dire, corregga que’ difetti medesimi ch’ella aveva adulati, e faccia conoscere che fatto lo aveva per suo vantaggio, sapendo per altro16 amare ed insegnare la vera virtù. Ora, dopo una tale lezione, dopo aver soddisfatto coll’arte e coll’ingegno al suo giusto desiderio, e dopo avere sì ben provveduto a se e ad altri ancora, parmi che le si convenga ragionevolmente il titolo di Donna di Garbo.

E poi a che vogliamo noi disputare del titolo? S’ella non è realmente una Donna di Garbo a senso di cotesti Signori, ella lo è a senso di tutti i Personaggi della Commedia, che17 così l’appellano e ne rimangono contenti, ed io perciò con questo titolo l’ho pubblicata.

Ma per dar piacere a’ critici Censori e scrupolosi18, ella medesima, la mia sincera Rosaura, confessa nell’ultimo della Commedia non esser altrimenti19 Donna di Garbo, e che se tale fosse, avrebbe dati de’ buoni, e non de’ cattivi consigli; nella qual confessione ella è realmente una Donna di Garbo ad onta della sua modestia, ed a dispetto di chi non lo vuole20.

  1. L’ed. Paperini aggiunge: per dir vero.
  2. Ciò fu a Venezia, nel 1750, presso il Bettinelli.
  3. Paper. aggiunge: (come altra fiata dissi)
  4. Paper. aggiunge: La posi dunque al suo luogo in questa mia riformata Edizione, ponendola innanzi a tutte ecc.
  5. Così è stampato nell’ed. Pasquali. Invece nella precedente ed. Paperini: è divenuta la vigesimaprima in questa mia Fiorentina.
  6. Paperini: di lusinghiera adulalarice femmina, che altro.
  7. Paperini: non mi servo nè delle Storie, nè delle Opere altrui. Cerco ecc.
  8. Paperini: Ma io replicherei francamente, che gl’intelletti ecc.
  9. Paper. aggiunge: può diventare una Dottoressa.
  10. Paper. aggiunge: d’imbiancare.
  11. Paperini: Ben con più forte ecc.
  12. Paper. soggiunge: Io la voglio una Donna accorta, che i Lombardi volgarmente chiamano Donna di Garbo; intendo di ecc.
  13. Paperini: a riparo del quale ecc.; ma la sola virgola dopo passioni.
  14. Paper. aggiunge: e sublime.
  15. Paper.: d’un adorato.
  16. Paper. aggiunge: distinguere.
  17. Paper. aggiunge: Lombardamente.
  18. Paperini: e agli scrupolosi indiscreti.
  19. Paper.: non esser essa altrimenti Vera Donna ecc.
  20. Ciò che segue nell’ed. Paperini, si può leggere nell’Appendice della presente commedia.