La mala stella

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Giuseppe Gioachino Belli

1832 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti letteratura La mala stella Intestazione 3 marzo 2024 75% Da definire

La nasscita L'ommini der Monno novo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1832

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LA MALA STELLA.

     Lo vedete Ggesù, ssore madame?
Nascé ccome le bbèstie in ne la pajja:
Doppo cór un martello e una tenajja
Je toccò a llavorà dda falegname.

     Da ggiuvenotto annò mmorto de fame
A ppredicà er Vangelio a la canajja:
Poi da omo je messeno la tajja
P’er carciofarzo1 de cuer Giuda infame.

     E li raschi2 e le spine e la condanna
E li chiodi, e li schiaffi, e cquella posca3
Che jje mannòrno4 in bocca co’ la canna!...

     Inzomma tutto su cquell’ossi sagri:
Epperò c’è ’r proverbio ch’ogni mosca
Va ssempr’addosso a li cavalli magri.

19 gennaio 1832.

Note

  1. Tradimento. [Calcio-falso: presa forse la metafora dal calcio che dà a tradimento una bestia.]
  2. [Sputi.]
  3. Posca è veramente una miscela di aceto e acqua.
  4. Mandarono.