La partenza del crociato

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"Passa un giorno, passa l'altro
Mai non torna il prode Anselmo,
Perché egli era molto scaltro
4Andò in guerra e mise l'elmo..."

Mise l'elmo sulla testa
Per non farsi troppo mal
E partì la lancia in resta
8A cavallo d'un caval.

La sua bella che abbracciollo
Gli diè un bacio e disse: Va!
E poneagli ad armacollo
12La fiaschetta del mistrà.

Poi, donatogli un anello
Sacro pegno di sua fé,
Gli metteva nel fardello
16Fin le pezze per i piè.

Fu alle nove di mattina
Che l'Anselmo uscia bel, bel,
Per andare in Palestina
20A conquidere l'Avel.

Né per vie ferrate andava
Come in oggi col vapor,
A quei tempi si ferrava
24Non la via ma il viaggiator.

La cravatta in fer battuto
E in ottone avea il gilè,
Ei viaggiava, è ver, seduto
28Ma il cavallo andava a piè.

Da quel dì non fe' che andare,
Andar sempre, andare andar...
Quando a piè d'un casolare
32Vide un lago, ed era il mar!

Sospettollo... e impensierito
Saviamente si fermò.
Poi chinossi, e con un dito
36A buon conto l'assaggiò.

Come fu sul bastimento,
Ben gli venne il mal di mar,
Ma l'Anselmo in un momento
40Mise fuori il desinar.

La città di Costantino
Nello scorgerlo tremò
Brandir volle il bicchierino
44Ma il Corano lo vietò.

Il sultano in tal frangente
mandò il palo ad aguzzar,
ma l'Anselmo previdente
fin le braghe avea d'acciar

Pipe, sciabole, tappeti,
Mezze lune, jatagan,
Odalische, minareti,
48Già imballati avea il Sultan.

Quando presso ai Salamini
Sete ria incominciò,
E l'Anselmo coi più fini
52Prese l'elmo, e a bere andò.

Ma nell'elmo, il crederete?
C'era in fondo un forellin
E in tre dì morì di sete
56Senza accorgersi il tapin.

Passa un giorno, passa l'altro,
Mai non torna il guerrier
Perch'egli era molto scaltro
60Andò in guerra col cimier.

Col cimiero sulla testa.
Ma sul fondo non guardò
E così gli avvenne questa
64Che mai più non ritornò.