La sarvazzion dell'anima

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Giuseppe Gioachino Belli

1834 Indice:Sonetti romaneschi III.djvu sonetti letteratura La sarvazzion dell'anima Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Er monnezzaro provìbbito L'Arbanista
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1834

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LA SARVAZZIONE DELL'ANIMA.

     Pe’ ssapé er pezzo de ggener’umano
Potùtose1 sarvà ssenza bbattesimo,
Guardate sur lunario in che mmillesimo
Er Redentore entrò ddrent’ar Giordano.

     L’istess’anno, in ner giorno medemésimo2
Che Ggesucristo se fesce cristiano,
Finì ar monno er Decàccolo3 pagano,
E ccominciò a ddà ffora er Cristianesimo.

     Tutt’er gener’umano ch’era morto
Sin a cquer punto senza crede4 in Cristo,
S’era sarvato e sse trovava in porto.

     Ma dde li morti da quer giorn’impoi,
O Ebbrei, o Tturchi, o Fframmasoni, tristo
Chi nun ha ll’acqua com’avémo noi.

19 aprile 1884.

Note

  1. Potutosi.
  2. Medemésimo: parola ricercata di un buon parlatore, composta di medémo che è la voce d’uso popolare, e medesimo, lezione de’ nostri cattivi lessici.
  3. Decalogo.
  4. Credere.