La scienza nuova - Volume I/Libro II/Introduzione/Capitolo II

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Introduzione - Capitolo secondo - Proposizione e partizione della sapienza poetica

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Introduzione - Capitolo secondo - Proposizione e partizione della sapienza poetica
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[p. 202 modifica][CAPITOLO SECONDO]

PROPOSIZIONE E PARTIZIONE DELLA SAPIENZA POETICA

[NeUa sapienza ragionata dei filosofi la Metafisica ripartisce alle scienze le loro materie {DA, e. 1, § 2); egualmente nella sapienza dei poeti dalla Metafisica deriveranno le altre scienze. Se la poesia è il senso e l’embrione occasionale delle idee, deve necessariamente rappresentare embrionalmente un’immagine delle diramazioni della sapienza dei filosofi].

Ma perchè la Metafisica è la scienza sublime, che ripartisce i certi loro subbietti a tutte le scienze che si dicono «subalterne»; e la sapienza degli antichi fu quella de’ poeti teologi, i quali senza contrasto furono i primi sappienti del gentilesimo, come si è nelle Degnità i stabilito; e le origini delle cose tutte debbono per natura esser rozze: dobbiamo per tutto ciò dar incominciamento alla Sapienza poetica da una rozza lor Metafisica, dalla quale, come da un tronco, si diramino per un ramo la Logica, la Morale, l’Iconomica e la Politica, tutte poetiche; e per m altro ramo, tutte eziandio poetiche, la Fisica, la qual sia stata madre della loro Cosmografia, e quindi dell’Astronomia, che ne dia accertate le due sue figliuole, che sono Cronologia e Geografia (a). E con ischiarite e distinte guise farem vedere come i fondatori dell’umanità gentilesca con la loro Teologia naturale sia Metafisica s’immaginarono gli dèi, con la loro Logica si

(a) per leggere con iscienza di principii la storia universale, che dappertutto, come si è nelle Degnità ^ sopraposto, mette capo nelle lor favole. Lo che tutto e nella Scienza nuova e neìV Annotazioni è stato da noi trattato senza quest’ordine col quale bisognava trattarsi, e ’n conseguenza, talmente ch’ora ce ne pentiamo e generosamente ammendiamcene [brano cancellato negli esemplari postillati].

1 Degn. XrjV.

2 Degn. XLVI. [p. 203 modifica]PROPOSIZIONE E PARTIZIONE DELLA SAPIENZA POETICA 203

truovarono le lingue, con la Morale si generarono gli eroi, con r Iconomica si fondarono le famiglie, con la Politica le città; come con la loro Fisica si stabilirono i principii delle cose tutte divini, con la Fisica particolare dell’uomo in un certo modo generarono sé medesimi, con la loro Cosmografia si fìnsero un lor universo tutto di dèi, con l’Astronomia portarono da terra in cielo i pianeti e le costellazioni, con la Cronologia diedero principio ai tempi, e con la Geografia i Greci, per cagion d’esemplo, si descrissero il mondo dentro la loro Grecia. Di tal maniera che questa Scienza viene ad essere ad un fiato una Storia dell’idee, costumi e fatti del gener umano (a). E da tutti e tre si vedranno uscir i principii della storia della natura umana, e guest’esser i principii della storia universale, la quale sembra ancor mancare ne’ suoi principii.

(a) [CM^^^ ch’è tanto dire che delle leggi ed una storia de’ fatti del gener umano. E vedrassi dalla storia dell’idee o sia delle menti uscir la storia de’ costumi o sia degli animi, e da entrambe uscir la storia delle lingue, e da tutte tre uscir la storia della natura umana, che propiamente non è altro che mente, animo e lingua; e con tal condotta si descriverà la storia universale (che tutt’i dotti confessano mancare ne’ suoi principii e nella perpetuità ovvero continovazione), ma sopra un’idea che ninno de’ dotti ha potuto finora disiderare. La quale ci sarà scritta da essa volgar sapienza in modo di commentari, ne’ quali le scienze vi tengon il luogo de’ consigli, i costumi quello de’ mezzi di tutto ciò che la natura umana ha operato in questo mondo di nazioni.