Le rime di M. Francesco Petrarca/Sonetto CII

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Sonetto CI Sonetto CIII

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SONETTO CII.


S
’amor non è; che dunque è quel ch’i’ sento?

     Ma s’egli è amor; per Dio, che cosa, e quale?
     Se buona; ond'è l’effetto aspro mortale?
     4Se ria; ond'è sì dolce ogni tormento?
S’a mia voglia ardo, ond'è ’l pianto e ’l lamento?
     S’a mal mio grado; il lamentar che vale?
     O viva morte, o dilettoso male,
     8Come puoi tanto in me, s’io nol consento?
E s’io ’l consento; a gran torto mi doglio.
     Fra sì contrarj venti in frale barca
     11Mi trovo in alto mar senza governo,
Sì lieve di saver, d’error sì carca,
     Ch’i’ medesmo non so quel ch’io mi voglio;
     14E tremo a mezza state, ardendo il verno.