Delli ambasciadori che vanno per la Fede Cristiana.
../Capitolo LIII
../Capitolo LV
IncludiIntestazione
19 settembre 2008
75%
letteratura
<dc:title> Libro de' Vizî e delle virtudi </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Bono Giamboni</dc:creator>
<dc:date>XIII secolo</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation></dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Libro_de%27_Viz%C3%AE_e_delle_virtudi/Capitolo_LIV&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20110418204128</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Libro_de%27_Viz%C3%AE_e_delle_virtudi/Capitolo_LIV&oldid=-
20110418204128
Libro de' Vizî e delle virtudi - Delli ambasciadori che vanno per la Fede Cristiana. Bono GiamboniXIII secolo
Delli ambasciadori che vanno per la Fede Cristiana.
Dacché fue partito il consiglio, come fue ordinato, cosie mandaro a compimento; ed elessero per ambasciadore una Virtù che s’appella Concordia, ch’è del parentado della Fede e delle sue serocchie, e pregârla che dovesse fare questa ambasciata. Ed ella, volendo servire le Virtudi, v’andò volentieri.
E dacché fu giunta, sí raunò la Fede e la Carità e la Speranza (ed ebbevi la Religione lor madre) e disse e ispuose loro diligentemente l’ambasciata, e aprí loro la volontà delle Virtù, e perché era venuta. Ed elle, dacché ebbero inteso quel che le Virtù voleano, non volendole crucciare, ma seguitare la loro volontà, il concedettero, e dissero di tornare, avegna che mal volontieri, perché, dacch’erano tutte e tre serocchie raunate con tutte lor genti, e sapeano che Dio era in mezzo di loro, tostamente credíano la loro guerra finire.