Libro di sentenze/Orazio

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Orazio

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Abacuc Giovenale
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orazio.

La vera gentilezza è virtù solamente.

Non curar di gran casa, che ’n piccola1 casa puo’ tu menare real vita.

In tutte cose è certane misure e certane insegne, sicché lo dritto non può far né più né meno.

Quello ch’è poco, diletta più.

Colui2 è povero che disidera grande ricchezze. [p. 44 modifica]

Le vivande che sono prese sanza misura, diventano amare.

Gli bevitori odiano coloro che non vogliano bere.

Non è cosa che l’ebrezza non faccia: ella scuopre gli secreti, e mena gli disarmati alla battaglia.

Abbi misura, secondo la borsa, nelle grandi cose e nelle piccole.

Guarda che nelle grandi cose lo tuo cuore sia tuttavia equale, e abbia temperata letizia.

Tutti gli mali che sono a venire, diventano più leggieri per la pazienzia.

Colui che dinanzi al suo Signore sì tace della sua povertà, ne porta più che colui ch’addimanda.

Quando l’uomo non è signore della sua ira, egli è ragione che ciò ch’egli fa sia per non fatto.

Meglio è a morire, che vivere laidamente.

L’uomo forte e fermo ritrae a buono vento la sua vela, quando ella è troppo gonfiata.

Più grande regno governa colui che ordina la sua volontà che non è dal levante al ponente.

Guarda cui tu lodi, sì che l’altrui peccato non ti faccia vergogna.

Colui perde la sua arme e lascia le virtù, che si studia d’accrescere lo suo capitale.

La virtù celata non si divide dalla malvagità riposta.

La brevità della vita ci mostra come noi non dobbiamo3 incominciare cose di grande speranza.

Mal vince chi si. pente della vittoria. «Molte cose, perdonando, lo potente si fa più potente.

L’arte è coglimento de’ comandamenti che vanno a uno fine.

Là ove unche4 è vergogna, ivi è fede.

Note

  1. Il T.P. picciola.
  2. Il T.P. Quello, e così altre volte.
  3. Il T. P. dovemo.
  4. Il T.P. Là ovunque.