Magno Iddio, per la cui costante legge

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Lorenzo de' Medici

XV secolo Indice:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.2, Laterza, 1914.djvu Letteratura Magno Iddio, per la cui costante legge Intestazione 24 ottobre 2023 100% Da definire

Grazie a te, sommo, esuperante Nume


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i


     Magno Iddio, per la cui costante legge
e sotto il cui perpetuo governo
questo universo si conserva e regge;
     del tutto Creator, che dallo eterno
punto comandi corra il tempo labile,5
come rota faria su fisso perno;
     quieto sempre, e giamai non mutabile,
fai e muti ogni cosa, e tutto muove
da te, fermo motore infaticabile.
     Né fuor di te alcuna causa truove,10
che ti muova a formar questa matera,
avida sempre d’aver forme nuove.
     Non indigenzia, sol di bontá vera
la forma forma questa fluente opra,
bontá, che sanza invidia o malizia era.15
     Questa bontá sol per amor s’adopra
in far le cose a guisa di modello,
simile allo edifizio ch’è di sopra.
     Bellissimo Architetto, il mondo bello
fingendo prima nell’eterna mente,20
fatto hai questo all’immagine di quello.
     Ciascuna parte perfetta esistente
nel grado suo, alto Signor, comandi,
che assolva il tutto ancor perfettamente.

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     Tu gli elementi a’ propri luoghi mandi,25
legandoli con tal proporzione,
che l’un dall’altro non disiunghi o spandi.
     Tra ’l foco e ’l ghiaccio fai cognazione,
cosí temperi insieme il molle e il duro:
o da te fatti contrari hanno unione.30
     Cosí non fugge piú leggiero e puro
il foco in alto, né giú il peso affonda
la terra in basso, sotto il centro oscuro.
     Per la tua provvidenzia fai s’infonda
l’anima in mezzo del gran corpo, donde35
in tutti i membri par poi si diffonda.
     Ciò che si muove, non si muove altronde
in sí bello animale; e tre nature
quest’anima gentile in sé nasconde.
     Le due piú degne, piú gentili e pure,40
da sé movendo, due gran cerchi fanno,
in se medesme ritornando pure,
     e intorno alla profonda mente vanno:
l’altra va dritta, mossa dall’amore
di far gli effetti, che da lei vita hanno.45
     E come muove sé questo motore,
movendo il cielo, il suo moto simiglia,
come le membra in mezzo al petto il core.
     Da te, primo Fattor, la vita piglia
ogni animale ancor di minor vita,50
benché piú vile: questa è pur tua famiglia.
     A questi dá la tua bontá infinita
curri leggier di puro foco adorni,
quando la terra e ’l ciel li chiama e invita.
     E di poi, adempiuti i mortal giorni,55
la tua benigna legge allor concede
che ’l curro ciascun monti, ed a te torni.
     Concedi, o Padre, l’alta e sacra sede
monti la mente, e vegga il vivo fonte,
fonte ver, bene onde ogni ben procede.60

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     Mostra la luce vera alla mia fronte,
e, poi ch’è conosciuto il tuo bel Sole,
dell’alma ferma in lui le luci pronte.
     Fuga le nebbie e la terrestre mole
leva da me, e splendi in la tua luce:65
tu se’ quel sommo Ben che ciascun vuole.
     A te dolce riposo si conduce,
e te, come suo fin, vede ogni pio;
tu se’ principio, portatore e duce,
     la via e ’l termin tu, sol magno Iddio.70