Meditazioni sulla economia politica/XL

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Carattere d'un Ministro d'Economia

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XXXIX


Ho detto quali debbon essere le qualità di un Ministro di Finanza. Da quanto ho toccato appare altresì, quai talenti debba avere un Ministro di Economia. Egli debbe sopra ogni cosa essere attivo nel distruggere, cautissimo nell’edificare. La maggior parte degli oggetti su i quali verte, ricusano la mano dell’uomo. Rimuovere gli ostacoli; abolire i vincoli; spianar le strade alla concorrenza animatrice della riproduzione; accrescere la libertà civile; lasciare un campo spazioso all’industria; proteggere la classe de’ riproduttori singolarmente con buone leggi, sicchè l’agricoltore o l’artigiano non temano la prepotenza del ricco; assicurare un corso facile, pronto, e disinteressato alla ragione de’ contratti; dilatare la buona fede del Commercio col non lasciar mai impunita la frode; combattere con tranquillità, e fermezza in favore della causa pubblica ben intesa: di quella causa che è sempre la causa del Sovrano; non disperare mai dal bene, ma accelerarne l’evento diffondendo nella nazione i germi delle più utili verità. Questi e non altri sono gli oggetti che debbono occupare un abile Ministro di Economia Pubblica, il restante forz’è abbandonarlo al principio immediato motore dell’universo che agisce con immutabili leggi, unisce e scompone gli esseri, ma niente depreda, niente lascia inoperoso così nel fisico che nel politico; principio di cui vediamo alcuni effetti, conosciamo l’esistenza, ammiriamo le leggi, e con un vago e non mai definito vocabolo chiamiamo natura. Felice colui che nel suo cuore la serba, e ubbidiente alla voce di questa figlia dell’Onnipossente ne calca il sentiero, e lo indica a chi l’ha smarrito! L’errore solo, le Opinioni incatenano gli uomini e guidano le intere nazioni alla squallida sterilità.