Memorie storiche della città e marchesato di Ceva/Capo XXXVIII - Cappella di S. Carlo, del Crocifisso e di S. Libera.

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Capo XXXVIII - Cappella di S. Carlo, del Crocifisso e di S. Libera.

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Capo XXXVIII - Cappella di S. Carlo, del Crocifisso e di S. Libera.
Capo XXXVII - Cappella e Confreria dello Spirito Santo. Capo XXXIX - Cappelle fuori della Città.
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CAPO XXXVIII.


Cappella di S. Carlo, del Crocifisso,

e di S.a Libera.



Questa Cappella situata in Valgelata, può ripetere la sua origine dalla beatificazione del grande Arcivescovo di Milano, S. Carlo Borromeo, avvenuta il primo novembre 1610; sotto il pontificato di Paolo V, non trovandosi documenti che parlino di questa chiesa prima di quest’epoca.

In un antico manoscritto si cita una quitanza di fiorini mille cento sessantadue e mezzo ritirati dal fu Mantilleri per la fabbrica di S. Carlo; il che fa vedere che questa cappella fu espressamente fabbricata ad onore di questo santo dopo la sua canonizzazione.

Le pitture a fresco che vedonsi in questa Cappella, opera di Giovanni Arigone, sono del 1631 e 32. Sotto la volta ai quattro angoli, sono rappresentati alcuni fatti della vita di S. Carlo, dalla parte del vangelo scorgonsi quattro quadri sul muro a fresco il primo rappresentante S. Agostino coll’iscrizione, l’ha fatto fare Livia Arezzo d’Occelli di Ceva 1632, 2 maggio. Vien dopo l’Angelo Custode coll’iscrizione ex piis elemosinis 1631, quindi S. Giovanni Battista e S. Francesco d’Assisi senza alcuno scritto.

Dalla parte dell’epistola si vede S. Bartolomeo, quindi S. Diego 1632, S. Catterina ex voto Antonii Macellari. Santa Lucia 1632 e S. Rocco coll’iscrizione ex voto Rocus Gomus 1632.

[p. 206 modifica]L’ancona dell’unico altare di questa chiesuola rappresenta S. Anna con S. Carlo Borromeo alla destra, ed il Vescovo S. Eligio alla sinistra e tra l’uno e l’altro la pianta di Ceva.

Questa Cappella una delle più piccole di Ceva è la più ricca di legati pii.

Si celebrano in essa nel decorso dell’anno circa n. 490 messe portate dai seguenti legati: Il signor Gherardo Peccolo con testamento delli 23 settembre 1618, ne legò trenta, il signor Giovanni Battista Mantilleri, con testamento 16 novembre 1658, ducento e sessanta, ed il signor Canonico Greborio con testamento 27 luglio 1751, numero duecento, messe tutte che si celebrano in questa Cappella ad eccezione di poche che si celebrano nella Cappella dell’Ospedale con autorizzazione della Curia di Mondovì delli 7 ottobre 1830.

Questa Cappella è amministrata da tre fidecommissari nominati dagli abitanti di Valgelata.

Il Sommo Pontefice Clemente XII, concesse l’indulgenza plenaria a chi confessato e comunicato visitasse questa Cappella dai primi vespri di S. Carlo sino al tramonto del sole del dì festivo (6 agosto 1734).

Nel recinto di questa città attiguo al castello dei Marchesi Pallavicini e di spettanza dei medesimi si trova la Cappella del Crocifisso d’un disegno moderno con alta e maestosa cupola.

Si celebrano in questa Cappella molte messe legate dal signor Abate Ottavio Pallavicini come da sua disposizione delli 23 giugno 1671, e dall’eccellentissimo D. Vitichindo di Savoia, come da suo testamento 24 febbraio 1668 rogato Bassi.

Gode la famiglia Pallavicini del privilegio di conservare il Santissimo in questa Cappella, e di far compartire nei giorni festivi la benedizione col Venerabile.

Una divota cameriera di questa casa per nome Luigia Beviniat di Thône nel Genevese con suo testamento 18 novembre 1814 rogato Ferreri istituì erede dei suoi risparmii [p. 207 modifica]questa cappella coll’obbligo in perpetuo che si mantenga giorno e notte una lampada accesa accanto alla grande statua del crocifisso, che serve d’ancona dell’unico altare ivi esistente.

Al borgo della Torretta di là del Tanaro ed attiguo alla strada provinciale sorge la cappella di S. Libera di semplice struttura ed annessa alla vicina casa verso mezzodì.

È aggregata a questa chiesuola la cappellania fondata da Nicolao Boveri con testamento 1 giugno 1724, rogato Bottalla, coll’obbligo in perpetuo di provvederla dei necessari sacri arredi, di tenerla in tutta proprietà e decenza, di farvi celebrare una messa ebdomadaria e solennizzarvi la festa di S. Libera nel secondo giorno di Pentecoste.

Questa cappellania fu secolarizzata, sotto il governo francese, ma le obbligazioni continuano e si possedono dalli eredi del fondatore molti beni stabili piucchè sufficienti per farle adempire.

Si fece a questa cappella un altro legato di messe da celebrarsi in tutti i giorni festivi dei santi a Pasqua di ogni anno in perpetuo.