O fortunata casa ch'eri avvezza

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Lorenzo de' Medici

XV secolo Indice:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu Letteratura XXIX. [Il solo aspetto del volto sereno della sua donna volge in dolcezza le antiche pene.] Intestazione 28 settembre 2023 100% Da definire

Io sento ritornar quel dolce tempo Quando l'ora aspettata s'avvicina
Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime


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xxix

[Il solo aspetto del volto sereno della sua donna volge in dolcezza le antiche pene.]


     O fortunata casa ch’eri avvezza
sentir i grevi miei sospiri e pianti,
serba l’effigie in te de’ lumi santi,
e l’altre cose come vili sprezza.
     O acque, o fonti chiar’, pien’ di dolcezza,
che col mormorio vostro poco avanti
meco piangevi, or si rivolga in canti
la vostra insieme con la mia asprezza.
     O letto, delle mie lacrime antiche
ver testimonio, e de’ miei sospir pieno,
o studiolo al mio dolor refugio;
     vòlto ha in dolcezza Amor nostre fatiche
sol per l’aspetto del volto sereno,
ed io non so, perché a morir piú indugio.