Occhi, voi siate pur, come paresti

Da Wikisource.
Lorenzo de' Medici

XV secolo Indice:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu Letteratura LXVII. [Gl’inganni d’Amore.] Intestazione 7 ottobre 2023 100% Da definire

Giá fui misero amante, or trasformato Un acerbo pensier talor mi tiene
Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime


[p. 209 modifica]

lxvii

[Gl’inganni d’Amore.]


     Occhi, voi siate pur, come paresti,
i piú begli occhi ch’io vedessi mai:
l’altre vaghe bellezze ch’io mirai
e i modi son bellissimi ed onesti.
     Né mi posso doler, lasso! di questi,
ma ringraziarli ed onorarli assai,
ma sol di te, o falso Amor, che sai
che ’l cor era adamante e nol dicesti.
     Giá ne domandai gli occhi ove tu eri:
tu formasti parole in quella bocca
da fare i monti gir, non che un cor preso.
     Giá pe’ sospir gli amorosi pensieri
suoi conobbi io, e che pietá il cor tocca,
ma non sapea di che fuoco era acceso.