Occhi, voi siate pur, come paresti
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Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime
lxvii
[Gl’inganni d’Amore.]
Occhi, voi siate pur, come paresti,
i piú begli occhi ch’io vedessi mai:
l’altre vaghe bellezze ch’io mirai
e i modi son bellissimi ed onesti.
Né mi posso doler, lasso! di questi,
ma ringraziarli ed onorarli assai,
ma sol di te, o falso Amor, che sai
che ’l cor era adamante e nol dicesti.
Giá ne domandai gli occhi ove tu eri:
tu formasti parole in quella bocca
da fare i monti gir, non che un cor preso.
Giá pe’ sospir gli amorosi pensieri
suoi conobbi io, e che pietá il cor tocca,
ma non sapea di che fuoco era acceso.