Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/466

Da Wikisource.
454 nota

si confrontino con l’altre, ben piú radicali e profonde, che offre la stampa lucchese del Busdrago. La quale, mentre s’accorda con le due stampe suddette nella prima parte della commedia ove esse, di tanto in tanto, non s’accordan coi codici (e ha, dunque, tutte le omissioni del genere di quelle sopra notate), incomincia ad allontanarsene proprio dove meno avrebbe dovuto, proprio, cioè, da quel punto in cui esse tornano, dal canto loro, a ravvicinarsi ai codici stessi; e, in molti luoghi del terzo e del quarto atto, modifica cosí sostanzialmente l’originale da renderlo del tutto irriconoscibile. Quest’edizione lucchese, insomma, riusci quanto mai arbitraria e imperfetta; di che ebbe piena coscienza lo stampatore medesimo, il quale, o che se ne accorgesse da sé o che ne fosse avvertito da altri, provò, ad ogni modo, il bisogno di far seguire immediatamente all’ultima riga del testo della commedia questa, non so se piú ingenua o maliziosa, ma certo singolare, dichiarazione:

Fuor d’ogni mia oppinione è avenuto che due copie di questa comedia che io ho potuto avere, cioè una stampata in Bologna ed un’altra a mano, sono riuscite, nel processo dello stampare, piene di errori molto piú di quello che né io né alcuno che l’avesse discorsa si fusse creduto: per che è stato forza usarvi poi quella diligenzia in correggerla, non che si convenia per far cosa buona, ma che si potea perché uscisse manco cattiva. Però, occorrendo facilmente che vi si trovino dentro degli errori, ho voluto prima, con questa mia piccola scusa, dinanzi a voi, messer Girolamo Girolamo Serdini a cui l’edizione è dedicata, e cosí agli altri che la leggeranno, accusargli che spettare l’accuse che da voi o dagli altri, per lor cagione, a me sarebbeno non immeritamente date: i quali, perché non saranno però forse segnalati molto, se meritano scusa niuna, datenela, poi che si liberamente si confessa l’errore; se non ancora sia mia colpa solamente l’aver confidato in quelle copie che arenno ingannato anco piú savia persona di me. E siate sicurissimo di tanto: che, da questa mia stampa, fin ch’io viverò, non sia per uscir cosa né vulgar né latina o d’altra lingua che non sia per dover essere e piú corretta e piú perfetta che questa stata non è1.

  1. Ingenua ho detto la dichiarazione del Busdrago, in quanto egli riconosce apertamente la scorrettezza del libro da lui edito; ma anche maliziosa, in quanto egli vorrebbe riversarne tutta la colpa sulla stampa di Bologna e su un manoscritto intorno a cui non dá precise notizie. E ammettiamo, dunque, che a questo manoscritto risalga davvero la responsabilitá delle imperfezioni che guastano l’edizione lucchese. Ma, per ciò che si riferisce all’edizione di Bologna, il fatto è proprio l’opposto di quel che il Busdrago vorrebbe farci credere; giacché il torto di lui non consiste giá nell’aver seguito quell’edizione, ma, anzi, nell ’essersene allontanato.