Pagina:AA. VV. – Fiore di leggende, Cantari antichi, 1914 – BEIC 1818672.djvu/265

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TERZO CANTARE
10 prego Iddio, che’nfino a qui m’ha dato
lo ’ngegno di rimar si bella storia,
che non guardi secondo il mio peccato,
e doni grazia nella mia memoria,
si ch’io possala, come ho incominciato,
a tutta buona gente far notoria;
e priego voi che ciaschedun m’intenda,
però che questo è ’1 fior de la leggenda.
2
Signori, i’ dissi nel cantar secondo
come lo re si mosse d’Oriente:
or mi convien seguir come giocondo
a Roma giunse con tutta sua gente,
ché ’l non fu mai signore in questo mondo,
che comparisse tanto adornamente;
ché tutta Roma, prima che ’l vi entrasse,
dalli stormenti parea che ’ntronasse.
3
11 papa, e’ cardinali, e’ gran prelati
e tutta baronia imperiale
incontr’ a quel signor ne furo andati
con allegrezze e festa generale.
E, quando insieme furon iscontrati,
ismontar vuole quel signor reale
a piè del padre santo; ond’egli disse:
— Sta’su, figliuolo! — e poscia il benedisse.