Pagina:AA. VV. – Fiore di leggende, Cantari antichi, 1914 – BEIC 1818672.djvu/381

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d’oro da corte egli avrebbe; E piú di raill’once— XXXVI, i U quando furo su — 2 U cercar per la selva ebbe; E ebbeno — 5 Bon. Drieto la voce andorno tanto intorno — 8 Box. piú lieta fia quand’ella— XXXVII. 1 U quando — 2 U inanzi a Roma giunse — 3 U che ’l re torna piú chiaro — 4 K e la sua; U e coll’ambasceria — 6 K [che] crede; U quello crede — 7 U come fu giunto quel baron ; E quando fu giunto — 8 K le — XXXVIII, 4 M ca v’á d’ung. —5 E E lo re si spogliò, ch’avea — ó K co’ barun — 8 M ne feron ; Bon. facea gran — XXXIX, 5 M porta ron —XL, 3 M in quello — 6 K puoson ; E recaron(i)—XLI, 1 M sua isposa; Bon. che tutta era piena— 2 M considerando trovatosi; E tro- varselo — 4 K dappoi ; Bon. : e poi saputo aveva il ; M e non fu apena — 6 M ai re — 7 Bon. facendo inseme — XLII, 1 E Da poi — 3 Bon. come piacque a Quello — 4 Bon. che guida ’l tutto, e’ m’ha concesso questo — 5 Bon. e se dal cielo discese — 7 Bon. il re gli... prestamente — XLIII, 3 M Padre concedi alquanto non ti noi; Bon. padre benegno che ’l puoi — 6 E benedizion; Bon. and. allegri col nome di — 7 E Ed e’ — XLIV, 1 K E[d] — 3 M madonna — ; il e al b. d. r. fu inn. — 5 Bon. e pen- sava; K chiamarlo — 6 Bon. onde che — 7 E rocca andò — 8 M |edj — XLV, 1 Bon. La donna d’esta — 4 E e ’ncontro si le fece — 6 E con anche piú (= Bon. con ancor piú); M con tre piú; si intenda: «con tre piú di dieci» =» «con tredici» — 7 Bon. dodici — 8 E simile ciento cen- tinaia— XLVI, 1 E quand’ella; Bon. (a lui) et ella allora — 3 Bon. madonna — 6 Bon. andar lo fe’ alla rocca a riposare — 8 E misselo; M fe ’l metter d. e poi serrare — XLVII, 5 E effetto crudo — 6 Bon. bevati — 7 Bon (ch’)io s. — XLVIII, 2 Bon. e si fu a. — 4 Bon. che di presente e’ fussi disp. —6 E si gli; Bon. ella tosto si giacque a lui da lato — 7 Bon. un suo — XLIX, 1 Bon. 11 re destato — 3 Bon. ogni cosa tocca — 4 Bon. che far si crede con sua dolce sp. — 6 Bon. trovava — 7 E parole noi conforta né — 8 Bon. di quella rocca il pianto spande — L, 3 E sa- dai cantampanca e dai trascrittori. Tra i vari casi, quello della presente ottava è il piú caratteristico. 11 testo di U (= Bonucci) reca : Te Dr’unt laudiamo che ci a’ dato e usci del luogo dov’era inborato. M : Te Deunt laldamus sempre sia lodato e usci fuora dello iscuro burato. E : De Dermi lardamus a dir cominciòe e usci del bosco ov’elli albergòe. La lezione che io riproduco è quella di K. < 1 ) Nell’ediz. Bonucci (=L?) i vv. 7-8 sono cosi: Disse lo ’mperador senz’altri guai: — Tu m’hai contento piú ch’io fussi mai.—