Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. II, 1927 – BEIC 1889291.djvu/226

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misericordia di me, che mi era un dolore quasi intollerabile. 10 ho pur provato spessissime volte quel che dice il salmo, che il Signore fa la volontá di quelli che ’1 temano, ed esaudisce i loro prieghi. Sapete, la mia cara madonna Cherubina. che nella Scrittura, per il fuoco si intende le grandi afflizioni, come ancora mostra chiaramente quel loco in Esaia, cosi dicendo il Signore: «Che Israel non tema ch’el sará con esso, quando egli passerá per il fuoco»; come è stato con noi, che siamo passati per il fuoco veramente, non per similitudine alcuna, ma siamo stati in mezzo al fuoco. Imperò che i vescovi ed altri suoi simili, che hanno fatto guerra con Suinforto, hanno gettato giorno e notte il fuoco dentro nella cittá da tutte le bande, e con tanto furore e impeto hanno tirato le artellarie, che i soldati, i quali erano dentro nella nostra cittá, dicevano che mai si era udito nelle altre guerre, che in un giorno si avesse tirati tanti tracti di artellaria: e Iddio nella prima obsidione invitando con la sua bontá e con il suo aiuto 11 popolo a penitentia, cosi defese il suo popolo, che pur uno nella cittá fu ammazzato. In somma Iddio ha monstrato la sua potenzia in defendere quella cittá, e liberarla da tanti mali. Alla fine per tradimento entrarono all’improvviso, quando ci era stato promesso che anderebbeno via per comandamento dell’Imperatore ed altri principi, ed avendo tolto ogni cosa che era nella cittá, rabbruscarono. Il Signore ci liberò dalle fiamme, e per consiglio di uno dei nemici useissemo fuora dei fuoco. li mio consorte poi fu pigliato due volte da’ nemici, che vi prometto se mai io ebbe dolore, che allora l’ho avuto, e se mai pregai ardentemente, allora pregai. Io nel mio cuore angustiato gridava con gemiti inenarrabili:—Aiutami, aiutami, Signore, per Cristo! —: e mai cessai perfin ch’el mi aiutò, e lo liberò. Vorrei che aveste visto come io era scapigliata, coperta di strac cie, ché ci tolseno le veste d’attorno, e fuggendo io perdetti le scarpe, né aveva calze in piede, si che mi bisognava fuggire sopra le pietre e sassi, che io non so come arrivasse. Spesso io diceva: — Adesso io cascarò qui morta, che non posso piú, — e poi diceva a Dio: — Signore, se tu mi vuoi viva, comanda