Pagina:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. I, 1920 – BEIC 1928288.djvu/209

Da Wikisource.

xx - messer niccolò del rosso 203

XII

Duro è il contrasto tra il vecchio e il nuovo amore.

Gli spiriti e’ deletti e gli pensieri
e’ sensibel movimenti cum igli
piglionno lo meo cor per gli capigli,
4forte battendolo come guerrieri.
E cridan:— Tristo, él fa pur mistieri
che tu zi mostri a che cosa ti appigli
per tua voglia, senza nostri consigli,
8e che desiri son gli toi si fieri. —
Unde per forza l’apèrsono dentro,
e vette quella, che l’occupa tutto,
11cum molti guai, standoli nel centro.
Allor gli comandonno che al postutto
la dovesse lassar, e si purgarvi,
14che questa donzella potesse entrarvi.

XIII

Né senza opposizione il nuovo viene trionfando.

L’anema planze per suspiri molti:
ché vede questa donzella, nel core,
pensosa, cum vergognoso colore,
4lamentarsi quando trova dissolti
gli spirti mei, che dovrian esser vólti
del tutto a lei, ponendo il suo amore,
e membrar si gli tempi del dolore,
8che per l’orgoiosa gli hanno za colti.
Unde però la lacremosa piglia
una sua spada per volergli anzire:
11se non che la zentile la repiglia;
e quella pur prega: — Lassa morire
gli forsennati, che non ti conosse
14in la tua gloria, ni l’altrui angosse! —