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leonardo quirini 331

tregua agli occhi suoi stanchi, in mille forme
lo sgomenta il suo fato acerbo e rio.
Buona notte, cor mio.

Buona notte, cor mio.
Tu pur concedi al travagliato fianco
per breve spazio almen ristoro, ed io
di sospirar per te mai non mi stanco,
né da l’esser fedel punto travio.
Buona notte, cor mio.

Buona notte, cor mio.
Dormi pur, dormi, e teco dorma Amore,
o de l’anima mia dolce desio;
né turbi i tuoi riposi ombra od orrore
di fantasma notturno. Io parto, addio.
Buona notte, cor mio.

VI

GELOSIA DELLA BELLEZZA

     Se ben siete l’idea
della stessa beltate,
Cinzia, non v’adirate
che ’l pregio di bellezza io non vi dia.
Ché questo io scrivo ad arte,
spinto da gelosia,
perché vostra beltá ne le mie carte
adombrata non sia.
Voletelo sapere? Io vi vorrei
brutta agli altrui e bella agli occhi miei.