Pagina:Abissinia, giornale di un viaggio di Pippo Vigoni, Milano, Hoepli, 1881.djvu/257

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CAPITOLO X.

Il nostro trattamento offerto dal re. — Gli schiavi. — Presentazione dei doni al re. — Risposta arguta. — Debra-Tabor. — Corsa di cavalli. — Ritratto del re. — Una refezione da Sua Maestà. — Partenza pel lago Tzana. — Corata. — Accoglienza poco cordiale. — Il lago. — Il Nilo Azzurro. — Ponte portoghese. — Ritorno al campo reale. — Un tribunale presieduto dal re. — Decisioni pel ritorno.


Martedì 21. Giornata di riposo dalle fatiche e dalle emozioni di ieri. Naretti è ricevuto dal re che si mostra piuttosto ben disposto a nostro riguardo e fissa a domani il nostro ricevimento ufficiale con presentazione dei doni. Nella giornata è un continuo andirivieni di visite, delle quali parecchie sono seguite da doni per Naretti, di vasi di tecc o vacche. Abbiamo già una massa di queste bestie che da noi rappresenterebbero un capitale. La razione fissata per noi dal re, consiste ogni giorno in due o tre vacche, 300 pani, tre vasi di tecc, tre di miele, di burro, di berberia, trenta candeline, pelli piene di farina, di grano, di biade per le mule, fieno, fasci di legna. E tutto questo portato da una sequela di miserabili schiavi maschi e femmine, che lavorano pel servizio del re e del suo seguito e ricevono nutrimento o qualche cencio di quando in quando per coprirsi.

Sono poco meno che nudi e i pochi panni che li coprono sucidi e cenciosi da far ribrezzo, nerissimi, perchè provenienti dai paesi gallas, e forse fatti schiavi da questi all’interno, e generalmente scarni e avviliti. In Abissinia non è permessa la schia-