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Prima Ipotesi: Se l’uno è.

I. In essa non si distingue l’essere dall’uno: il giudizio è costretto nell’idea uno, e non si bada a spiegarlo. Che segue dalla detta ipotesi? che l’uno esclude tutti i contrari. La forma esteriore è: Nè, Nè . . . . . . . . . . . . . . . . „ 23-30

Prima ipotesi, dispiegata: L’uno se è.


II. Ora l’essere si pone come distinto dall’uno, e come suo predicato possibile.

Nè consegue, che l’uno ricetta in se tutt’i contrari. La forma esteriore è: E, E . . . . . „ 30-51


III. Sintesi.

La sintesi della esclusione e del ricettamento de’ contrarii è nel MOMENTO puro, ch’è sopra al tempo, ed è il puro fare, ch’è sopra al generarsi. La forma esteriore è: Nè, Nè; E, E . . . . . „ 51-54


IV. L’ipotesi: Se l’Uno è, considarata in rispetto all’altro.

Ne segue che l’Altro dee ricettar tutt’i contrari. Forma esteriore. E, E . . . . . . . . „ 54-57


V. L’ipotesi, dispiegata: L’Uno se è, in rispetto all’altro.

Ne segue che l’Altro esclude tutt’i contrari. Forma esteriore: Nè, Nè . . . . . . . . „ 57-58

Seconda Ipotesi: Se l’Uno non è.


I. In essa la negazione è soltanto relativa; il non essere si risguarda come un predicato possibile dell’uno, in guisa ch’esso si serba o ch’e’ sia o che non sia.

Ne consegue che l’Uno ricetta tutt’i contrari. La formola è: E, E . . . . . . . . . . . „ 58-63

Seconda ipotesi, dispiegata: L’Uno se non è.

II. In essa la negazione si pone come assoluta, per-