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10      Aggiustare il mondo

impartial justice to all its citizens». Un impegno formale, quindi, a garantire eguaglianza e imparzialità nell’applicazione della giustizia, un dovere sacro nei confronti dei cittadini che dovrebbe essere il principio-guida alla base delle azioni di tutte le donne e gli uomini che lavorano all’U.S. Department of Justice.

Su un’etichetta, più in basso, è indicato a matita, con cura, il codice identificativo del caso: 288A-WF-238343.

Poco sotto, in stampatello, due nomi: Bob e Susan Swartz.

L’ultima annotazione, al centro della copertina del piccolo dossier – proprio nella parte dove è prassi indicare i crimini in corso di contestazione – è quella che suona più minacciosa: intrusione informatica.


L’agente federale sta passando davanti a un cancello che ha un enorme numero forgiato in metallo incastonato tra le sbarre: 23. È la famosa villa di Michael Jordan, uno dei più grandi giocatori di basket di tutti i tempi.

Il testo riportato su un cartello, molto elegante e poco invasivo, posizionato con cura dall’agenzia immobiliare, comunica al pubblico che la villa di Michael Jordan è in vendita. Il prezzo è sceso: con meno di 15 milioni di dollari si può acquistare. Fino all’anno prima ne sarebbero serviti 25, di milioni. Sbirciando, dal vialetto e tra i pini, fino agli edifici bianchi di quella residenza famosa, l’agente speciale riesce a intravedere quasi 30.000 metri quadrati di terreno, un campo da basket completo di tribune, piscine, golf, biliardi. Il tutto personalizzato con il famoso logo del grande cestista che salta.

Ventitré è anche un numero, da alcuni, considerato “hacker”. La biografia del giovane Karl Koch, l’hacker tedesco del Chaos Computer Club dal nickname Hagbard, trovato morto carbonizzato durante la Guerra Fredda in un bosco poco fuori Hannover, s’intitola proprio 23: il giovane era ossessionato da questo numero, che aveva trovato riportato ripetutamente nella Trilogia degli Illuminati.

Highland Park è uno dei sobborghi più vivaci e originali di Chicago. Negozi di lusso, ristoranti italiani, messicani e cinesi, una grande sinagoga per la comunità ebraica, tre scuole conosciute in tutto il Paese per la qualità dei loro corsi, il lago a poco più di un chilometro e una spiaggia affascinante, Rosewood Beach. I turisti che giungono lì notano, subito, un grande arco che segna l’ingresso al parco del Ravinia Festival, uno dei più famosi festival con musica dal vivo, cibo, picnic e tovaglie sull’erba.

Poco più avanti spicca la villa di Billy Corgan, il cantante degli Smashing Pumpkins. L’artista possiede anche una piccola caffetteria in centro – Madame Zuzu’s – dove va spesso a suonare.

Tre anni prima, nel testo della canzone Tonight, tonight, Corgan aveva voluto ricordare la sua infanzia in quei quartieri, e quei momenti indimenticabili trascorsi da bambino vicino al lago: