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112      Aggiustare il mondo

e credo che abbiamo ottenuto qualcosa di veramente fantastico. L’abbiamo testato a lungo: sui nostri blog, nel mio modulo per i commenti, nelle nostre e-mail. Tutto ha funzionato incredibilmente bene.

Si trattava di una iniziativa con fini ambiziosi: rendere la scrittura di voci e testi sul web facile e divertente, stimolando così la partecipazione di co-autori, permettere di raggiungere obiettivi importanti con un approccio no-code, ossia senza la necessità di conoscere nei dettagli un linguaggio di programmazione, e dar vita a un linguaggio di markup che fosse finalmente “umano”, leggero, con una sintassi più semplice di quella di tutti i concorrenti e utilizzabile proprio come il testo normale.

Si proponeva di diventare il miglior strumento esistente per scrivere testi pensati per il web, che non necessitasse di periodo di apprendimento o di lettura di manuali. Pronto da utilizzare, in definitiva.

Si noti che, in quegli anni, la scrittura di testi sul web era diventata un elemento centrale dell’intera società tecnologica che si stava sviluppando; per l’utente comune, però, poteva essere molto complesso avvicinarsi all’HTML.

L’idea di John Gruber e di Aaron Swartz fu quella di disegnare un’interfaccia utente che evitasse i lunghi percorsi di formattazione richiesti dall’HTML, che vedevano come un processo stancante, che rendeva difficile la correzione di errori e poco affascinante anche dal punto di vista estetico.

A ispirare il loro lavoro furono le semplici e-mail, e la gestione del testo da parte dei sistemi di posta elettronica: volevano togliere ai programmatori il predominio della formattazione del testo e restituirlo alla gente comune che scriveva sul web.

La sintassi “atx”, che aveva inventato Swartz due anni prima, fu un ottimo punto di partenza, e Gruber si rivolse a Swartz chiedendogli di testare Markdown e di verificare con lui le regole di formattazione e il funzionamento. Swartz partecipò al progetto con grande entusiasmo e scrisse html2text, un programma gratuito di conversione per trasformare HTML in Markdown.

Gruber vide sempre Aaron come la sua musa, era il suo unico beta-tester. Markdown ebbe un enorme successo e fu incorporato in siti di grande importanza: iniziò a diffondersi in maniera virale sul web, permettendo agli utenti di essere produttivi in pochi minuti.

L’idea di una “lingua franca” per tutti coloro che scrivessero sul web era stata, così, realizzata, mettendo, al centro del programma, solamente l’idea di scrivere, senza allontanare le mani dalla tastiera e senza perdersi in comandi di formattazione astrusi o opzioni inutili.

Al contempo, Aaron si era ritrovato in un progetto che univa tante sue passioni. La scrittura di codice, prima di tutto. Ma anche la semplicità, lo spiegare concetti difficili in maniera semplice. E, infine, l’idea di ordine: il marcare i testi serviva non solo per una migliore resa grafica ma, anche, per creare un