Pagina:Agostino Fantini Della utilità delle faggete 1803.djvu/10

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Nel Mese di Settembre matura il frutto del Faggio, al principio d’Ottobre si apre, e a guisa delle castagne mette in libertà tre o quattro semi denominati Faggiuole. Non tutti gli anni egualmente è fecondo il Faggio di codesti semi; ora ne abbonda, ora ne scarseggia, seguendo l’indole delle altre piante fruttifere. Asseriscono i Montagnai esservi negli anni abbondanti tanta copia di Faggiuola, che il suolo viene da essa coperto all’altezza di quasi mezzo piede Bolognese. La raccolta della Faggiuola si fa nell’Autunno. Se le nevi la impediscono, si eseguisce nella Primavera allo squagliar delle nevi medesime, senza che la Faggiuola abbia sofferto alcun discapito dallo starvi sepolta.

La Faggiuola è di figura triangolare, di color rossigno, e contiene dentro ad una capsula sottilissima e dura una mandorla di grato sapore. Mangiata intemperantemente, e troppo fresca, codesta mandorla produce agli uomini, ed agli animali gli effetti del loglio.1 Io non credo, che ciò dipenda da alcun principio maligno che in essa contengasi, ma bensì da una sostanza pingue mucilaginosa, che gravita su lo stomaco, e produce delle molestie alla testa, quando non sia stata prima arrostita.2

L’uso, che in alcuni luoghi si fa della Faggiuola per ingrediente del pane,3 il costume, che hanno gli abitanti delle Alpi Lucchesi di confettarla collo Zucchero, e di comporne dei saporetti per rendere in tal modo più grata la carne degli Agnelli4 fanno indubitata fede della sua innocenza, e non lasciano alcun timore di nascoste insidie. Giambattista Segni5 assicura, che le Faggiuole sono dolcissime, ed alle forze confacentissime. I Montagnai delle nostre Alpi lasciano perire nel terreno la maggior parte della Faggiuola, che serve di pascolo ai Sorci, ai Ghiri, e ad altri


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  1. Targioni ibidem pag. 49
  2. Baldassarre, e Michele Campi Speziali Lucchesi a Cart. 45. del loro Spicilegio Botanico notarono, che i frutti del Faggio mangiati freschi nuocono alla testa, essiccati che siano, si mangiano senza nocumento alcuno.
  3. Giovacchino Struppio. Antidotar: Antitrimastigi. p. 66. §. 42. assicura, che nella Contea di Solm si servono della Faggiuola per ingrediente del pane.
  4. Baldassarre, e Michele Campi: ibidem.
  5. Delle Carestìe p. 151.