Pagina:Alamanni - La coltivazione.djvu/205

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I vostri biondi crin, le bianche mani
Vi potrete addolcir; ma render molle
Quanto cuoce il calor, o inaspra il gielo,
Con sì grato spirar, che Delia istessa,
995Benché negletta sia, l’avrebbe in pregio.

Poiché già venne il Sol tra i due Germani,
Non può molto innovar nel suo giardino
Il discreto cultor, se ciò non fusse
Trapiantando talor novelle erbette
1000Ch’han sì fugace età, che ’n ciascun mese
Ne convien propagar novella prole.
Or, più che in altro affar, volga il pensiero,
Quando apparisce il dì, quando si asconde,
A condur l’acque intorno, e trar la sete
1005Alla verde famiglia di Priapo;
E dal greve assalir d’erbe moleste
Purgarle spesso, e rimondarle in parte.
Pur si deve il terreno, ove altri pensa
Porre all’autunno poi le piante e i semi
1010Per godersele il verno, or colla vanga
Sottosopra voltare, e col marrone
Romper le zolle, acciocché meglio addentro
Passe il caldo del Sol, che il triti e scioglia:
E ben già si porìa sementa fare
1015Di molte cose ancor; ma tal bisogna
Diligenza e sudor, sì larga l’onda,
Così freddo il terren; poi in somma viene