Con rime sdrucciole
Mottetti e cobbole,
Sonetti e cantici;
Poscia, dicendosi 430Fiori scambievoli,
Sempremai tornino
Di nuovo a bevere
L’altera porpora,
Che in Monterappoli 435Da’ neri grappoli
Sì bella spremesi;
E la maritino
Col dolce Mammolo,
Che colà imbottasi, 440Dove salvatico
Il Magalotti in mezzo al solleone
Trova l’autunno a quella stessa fonte,
Anzi a quel sasso, onde l’antico Esone
Diè nome e fama al solitario monte. 445Questo nappo, che sembra una pozzanghera,
Colmo è d’un vin sì forte e sì possente,
Che per ischerzo baldanzosamente
Sbarbica i denti e le mascelle sganghera:
Quasi ben gonfio e rapido torrente 450Urta il palato e il gorgozzule inonda,
E precipita in giù tanto fremente,
C’appena il cape l’una e l’altra sponda.