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IN TOSCANA. 327

     O d’un’aurea cennamella,
     Arïanna idolo mio,
     Loderò tua chioma bionda,
     645Loderò tua bocca bella.
     Già s’avanza in me l’ardore,
     Già mi bolle dentro ’l seno
     Un veleno,
     Ch’è velen d’almo liquore:
     650Già Gradivo egidarmato
     Col fanciullo faretrato
     Infernifoca il mio core:
     Già nel bagno d’un bicchiere,
     Arïanna, idolo amato,
     655Mi vo’ far tuo cavaliere,
     Cavalier sempre bagnato.
     Per cagion di sì bell’ordine,
     Senza scandalo o disordine
     Su nel cielo in gloria immensa
     660Potrò seder col mio gran Padre a mensa:
     E tu, gentil consorte,
     Fatta meco immortal, verrai là dove
     I numi eccelsi fan corona a Giove.
     Altri beva il Falerno, altri la Tolfa,
     665Altri il sangue che lacrima il Vesuvio:
     Un gentil bevitor mai non s’ingolfa
     In quel fumoso e fervido diluvio:
     Oggi vogl’io che regni entro a i miei vetri