Delle merci mie vinose,
Ma mi sento un po’ più scarico. 915Allegrezza, allegrezza: io già rimiro,
Per apportar salute al legno infermo,
Sull’antenna da prua muoversi in giro
L’oricrinite stelle di Santermo.
Ah! no, no; non sono stelle: 920Son due belle
Fiasche gravide di buon vini:
I buon vini son quegli, che acquetano
Le procelle sì fosche e rubelle,
Che nel lago del cor l’anime inquïetano. 925Satirelli
Ricciutelli,
Satirelli, or chi di voi
Porgerà più pronto a noi
Qualche nuovo smisurato 930Sterminato calicione,
Sarà sempre il mio mignone;
Nè m’importa, se un tal calice
Sia d’avorio, o sia di salice,
O sia d’oro arciricchissimo; 935Purchè sia molto grandissimo.
Chi s’arrisica di bere
Ad un piccolo bicchiere,
Fa la zuppa nel paniere:
Quest’altiera, questa mia