Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/243

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libro terzo 237

donna dare e richiedere le chiavi sì spesso. Ma dissi: «Donna mia, ordina che le chiavi sempre siano in casa, per non aver cercando ad indugiare se forse bisognasse, e ordina che al tempo costui apparecchi in modo che la brigata tutto abbi ciò che bisogna a fuggire la sete e la fame, però che loro mancando questo, ci servirebbono male e non procurerebbono con diligenza le cose nostre. A’ sani farai dare le cose buone, acciò che di loro niuno infermi; e’ non sani farai molto governare, e con molta diligenza curerai che tornino a sanità, imperò che egli è masserizia presto guarirli; mentre che giacessoro, tu non saresti servita e arestine spesa. Quando e’ saranno sani e liberi, e’ ti serviranno con più fede e con più amore. Sì che, donna mia, così farai ciascuno in casa abbia quello che a lui bisogna». Così li dissi, e agiunsi ancora questo: «Moglie mia, acciò che a questo e agli altri domestici bisogni non manchi le cose, fa in casa come fo io nel resto fuori di casa. Pensa molto prima quale cosa possa bisognare, poni mente quanto di ciascuna sia in casa, quanto quella soglia bastare, quanto sia durata, e quanto ancora all’uso nostro possa supplire; e a quello modo bene comprenderai ove sia da provedere, e subito me lo dirai molto prima che quella a noi in casa scemi afatto, acciò che io possa di fuori trovare del migliore e con minore spesa. Sì, quello che si compera in fretta le più volte sarà male stagionato, mal netto, guastasi presto, costa più, e così se ne getta via altretanto più che non se n’adopera».

Lionardo. E la donna così faceva, prevedeva e avisava?

Giannozzo. Sì, e per questo sempre io avevo spazio a procacciarne del migliore.

Lionardo. Trovate voi masserizia in comperare sempre del migliore?

Giannozzo. E quanto grande! Se tu manometti il vino forte, el salato guasto, o qualunque altra cosa non buona a pascere la famiglia, non so come veruno sappia farne riserbo. Gettasi, versasi, niuno se ne cura, ciascuno se ne duole, e per questo ti serve di peggio, ascrivonti questo ad avarizia,