Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/263

Da Wikisource.

libro terzo 257


Giannozzo. La roba, e’ danari si vogliono sapere spendere e adoperare. Chi non sa spendere le ricchezze se non in pascere e vestire, chi non sa usarle in utile de’ suoi, in onore della casa, costui certo non le sa adoperare.

Adovardo. Ancora mi occorre qui dimandarvi, Giannozzo. Ecco in me di qui a uno pezzo e’ miei figliuoli cresceranno. Usano e’ padri in Firenze a ciascuno de’ suoi figliuoli dare certa somma d’argento per minute loro spese, e loro pare ch’e’ garzoni manco ne siano sviati, avendo in quello modo da satisfare alle giovinili sue voglie, e dicono che il tenere la gioventù stretta del danaio la pinge in molti vizii e costumi scelerati. Che dite, Giannozzo? Parvi da così allargare la mano?

Giannozzo. Dimmi, Adovardo, se tu vedessi uno tuo fanciullo maneggiare rasoi arrotati, affilati, troppo taglienti, che faresti tu?

Adovardo. Torre’li di mano. Temerei non s’impiagasse.

Giannozzo. E adirerestiti, so, con chi avesse così lasciatoli trassinare. Vero? E quale credi tu essere più suo mestiere a uno fanciullo, trassinare rasoi o moneta?

Adovardo. Né l’uno né l’altro mi pare suo atto mestiere.

Giannozzo. E stimi tu senza pericolo a uno garzonetto trassinare danari? Certo a me, che sono omai vecchio, sono e’ danari fatti così, che non senza pericolo ancora ben so maneggiarli. E credi tu che a uno giovane non pratico sia non pericolosissimo trassinare danari? Lasciamo da parte che gli sarano tolti da’ ghiotti, da’ lacciuoli, da’ quali e’ giovani sanno male schifarsi. Pensa tu, uno giovane che utilità potrà egli sapere trarre de’ danari; che necessità saranno quelle d’uno garzonetto? La mensa gli apparecchia il padre, el quale sendo prudente non patirà che il figliuolo si satolli altrove. Se vorrà vestire, richieggane il padre, el quale, sendo facile e maturo, lo contenterà, ma non lascerà il figliuolo vestire isfoggiato, né con alcuna leggerezza. Quale adunque può in uno garzonetto venire necessità, o quale voglia, se non una sola di gittarli in lussurie, in dadi e in ghiottornie? Io più