Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. II, 1966 – BEIC 9707880.djvu/41

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rime 35

e ’l rassembrare
245le lodi d’un bel viso,
che quanto el miri più fiso,
tanto vie men ti sazi.
Ivi son gemme e topazi
che sprendon più che ’l sole.
250Rose, gigli, viole
son belle in verde prato,
ma un viso innamorato
è via più bello.
Io ho visto ausello
255fra’ ramuscei fioriti
con versi arditi
lodare,
magnificare
ciascuna stella;
260ma leggiadra donna e bella
merita più lode.
Ed ho visto alle prode
di curri triunfali
titoli immortali
265e gloriosi;
ma non son sì famosi
quant’un bel viso merta.
Ed ho visto inserta
fra’ sacrati ornamenti
270gemma ch’e’ lumi ha spenti;
ma un risin gentile
con uno aere umile
l’abatte,
e stanno quatte, astratte,
275muse, ninfe e dei
a vagheggiar colei
che save amare.
Deh non vi fate pregare
adunque per vincer prova,